Federmacchine, la federazione confindustriale che rappresenta gli interessi di 4.600 produttori nazionali di beni strumentali e loro accessori, ha reso noti i consuntivi del 2013 del proprio comparto di riferimento.
Il valore della produzione è stato pari a 35 miliardi (34.985 milioni), in calo dello 0,5% rispetto al 2012. In leggero aumento le esportazioni, a quota 25,6 miliardi (+0,8%), portandosi sopra il 73% del totale. I principali mercati di sbocco sono stati Cina, Stati Uniti, Germania e Francia. Complessivamente i comparti rappresentati da Federmacchine hanno contribuito con 31 miliardi di attivo alla bilancia commerciale italiana.
Per quanto riguarda le consegne sul mercato interno si sono invece ridotte del 3,8% a quota 9,4 miliardi di euro.
“Alla luce di questi numeri appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo reagire alla crisi orientando la propria offerta verso i mercati più vivaci”, ha commentato Giancarlo Losma, presidente di Federmacchine. “D’altra parte il 2014 dovrebbe essere di altro tenore e coincidere con la ripresa, seppur moderata, della domanda italiana di macchinari”.
Losma si è poi espresso con favore sui recenti interventi legislativi (decreto 91/2014 e Nuova Legge Sabatini), chiedendo di rafforzarli. Ha infine richiesti di mettere a punto altri strumenti a partire dagli ammortamenti liberi e dagli incentivi alla sostituzione dei macchinari obsoleti per arrivare al superamento dell’IRAP e agli incentivi alle spese in ricerca e sviluppo.