Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore delle tecnologie per la lavorazione del legno, ha pubblicato l’“Annual Report 2018”. Il rapporto – disponibile on line – offre una visione completa e approfondita del comparto della tecnologia per il legno: il documento propone uno sguardo ai principali indicatori della economia mondiale, per poi esaminare l’andamento della meccanica strumentale e più in specifico il settore delle macchine e degli accessori made in Italy per il mondo del mobile e del legno. La parte forse più significativa del documento è l’analisi delle esportazioni dei Paesi più importanti per il commercio mondiale (Germania, Italia, Cina, Taiwan, Austria e Stati Uniti) nei principali mercati mondiali o in quelli ritenuti più promettenti.
Acimall ha inoltre presentato il nuovo logo, scelto innanzitutto per dare peso all’appartenenza della associazione al grande mondo confindustriale.
Costantemente impegnate nell’ottimizzazione della propria offerta, le imprese italiane sono rappresentate da Federmacchine, la federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato. Nel 2018 il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è attestato a 49,4 miliardi di euro, segnando un incremento del 6% rispetto all’anno precedente e allungando così il trend positivo avviato nel 2014. Si tratta dell’anno record per il settore, che ha raggiunto per tutti i principali indicatori economici valori mai toccati prima.
Il risultato, come evidenziato dai preconsuntivi elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, è stato determinato anzitutto dall’ottimo andamento delle consegne sul mercato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di investimento. Supportato dalle misure di super e iperammortamento, il consumo domestico è cresciuto, infatti, del 13%, a 26,5 miliardi.
A beneficiare di ciò sono state anzitutto le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che, in virtù di un incremento del 10,3%, hanno raggiunto il valore di 16,4 miliardi. Positivo anche l’andamento delle importazioni, il cui valore si è attestato a 10,1 miliardi, il 9,6% in più rispetto al 2017.
Anche le esportazioni hanno registrato segno positivo, attestandosi a 33 miliardi, il 3,9% in più del 2017.
Nel 2018, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (+4,7%), Stati Uniti (+22,6%), Francia (+3,7%), Cina (-6,1%), e Spagna (+17,6%).
Secondo le previsioni elaborate dal Gruppo Statistiche Federmacchine, il 2019 dovrebbe invece registrare un debole rallentamento. Il fatturato si fermerà a 49,1 miliardi di euro (-0,7%), “zavorrato” dalle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che dovrebbero ridursi, del 3,3%, a 15,9 miliardi. L’export crescerà, invece, dello 0,6%, a 33,2 miliardi. Il consumo italiano di beni strumentali calerà, del 2,5%, a 25,8 miliardi.
La produzione di tecnologia per la lavorazione del legno, “fiore all’occhiello” di tutta l’industria italiana, può vantare un’offerta estremamente ampia che va dagli impianti per la prima trasformazione della materia prima ai sistemi per la finitura delle superfici, passando per la seconda lavorazione del legno massiccio e dei pannelli.
L’Italia esporta in tutto il mondo e questa forte propensione all’internazionalizzazione è stata una delle chiavi di volta dell’uscita dalla crisi. Il made in Italy, sinonimo di qualità, flessibilità e innovazione, è conosciuto ed apprezzato in ogni mercato e la crescita del comparto registratasi negli ultimi anni lo testimonia.
Negli ultimi due anni il fattore più importante che ha caratterizzato il mercato domestico siano stati l’insieme dei provvedimenti che lo Stato italiano ha messo a disposizione per l’industria della meccanica strumentale ed, in particolare, quelli legati all’Industria 4.0.
Infatti, negli ultimi anni è stata prorogata la legge Sabatini per quanto riguarda il finanziamento per l’acquisto dei macchinari e siano stati mantenuti incentivi fiscali come il Credito d’imposta e per gli investimenti in R&D.
Inoltre sono stato introdotti il Superammortamento (140%) e l’Iperammortamento (250%) per l’acquisto di nuovi macchinari, operazioni che hanno permesso alle aziende di ottenere agevolazioni importanti a bilancio.
La seconda misura è rientrata in un discorso più ampio di sostegno alla digitalizzazione delle imprese italiane, con l’obiettivo di favorire la competitività internazionale delle stesse; questa visione verrà portata avanti anche nel 2019 con la riconferma dell’Iperammortamento secondo diverse modulazioni.
L’Italia ha esportato nel 2018 macchine per 1.620 milioni di euro in aumento dell’8,2% rispetto al 2017. Una performance importante che ha ribadito ancora una volta come l’anno conclusosi sia stato generalmente positivo e che inevitabilmente, anche a cause delle dinamiche attuali, influirà sul dato del 2019. L’economia è fatta di cicli e i risultati vanno interpretati nella maniera corretta. Il 2018 è stato il migliore da dieci anni a questa parte e l’attuale momento di incertezza non può modificare il giudizio determinato dalle cifre.