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10

Aprile 2018

Automazione e Strumentazione

A CURA DELLA REDAZIONE

MERCATI

IFR: Sempre più robot

e automazione nel mondo

L’automazione della produzione sta accelerando in tutto il

mondo: se nel 2015 la presenza di robot nell’industria mani-

fatturiera era stata calcolata in 66 ogni 10.000 addetti, i dati

più recenti a disposizione, diffusi dall’International Federation of

Robotics (IFR) con le 2017 World Robot Statistics, mostrano una

cifra che è salita a 74. Analizzando il dato nei tre continenti,

Europa, Americhe e Asia, troviamo rispettivamente i seguenti

numeri: 99, 84 e 63. I Paesi più automatizzati del mondo sono:

Corea del Sud, Singapore, Germania, Giappone, Svezia, Dani-

marca, USA, Italia, Belgio e Taiwan. “La densità di robot”, ha

osservato il presidente di IFR, Junji Tsuda, “è un ottimo standard

di comparazione al fine di stabilire le differenze di livelli di

automazione dell’industria manifatturiera dei vari Paesi. Negli

anni recenti in Asia il volume d’installazione di robot è cresciuto

enormemente. Tra il 2010 e il 2016, il tasso di crescita medio

annuale di densità di robot in Asia è stato del 9 per cento, nelle

Americhe del 7 e in Europa del 5”.

Nel Vecchio Continente il Paese maggiormente automatizzato è

la Germania, che con 309 unità si colloca sul gradino più basso

del podio mondiale. La fornitura annuale e le scorte operative di

robot industriali nel 2016 avevano una quota, rispettivamente,

del 36 e 41 per cento delle vendite totali di robot in Europa. Tra

il 2018 e il 2020, la fornitura annuale in Germania continuerà

a crescere a una media di almeno il 5%, grazie alla domanda

crescente di robot nell’industria, in particolare quella automotive.

La densità di robot in Francia è di 132 unità (18° posizione nella

classifica mondiale), molto sopra la media globale di 74, ma

relativamente debole rispetto a quella degli altri Paesi UE. Altri

Paesi membri dell’UE, come Svezia (223), Danimarca (211), Ita-

lia (185) e Spagna (160) godono di un grado di automazione

più elevato utilizzando robot industriali nel segmento manifattu-

riero. Tuttavia, con il nuovo governo, la Francia sembra avviata

a riconquistare competitività nei suoi settori manifatturieri. Que-

sto potrebbe essere d’impulso all’installazione di nuovi robot nei

prossimi anni. Nel 2017, il numero d’installazioni di robot in

Francia si prevede cresca del 10 per cento. Mentre tra il 2018 e

il 2020, è considerato probabile un tasso di crescita annuo tra il

5 e il 10 per cento.

Unico Paese dei G7 ad avere una densità di robot inferiore alla

media mondiale (74) è il Regno Unito, con 71 unità e il 22° posto

nella classifica generale. L’industria d’Oltremanica ha un forte

bisogno d’investimenti che aiutino il processo di modernizza-

zione e a incrementare la produttività. La bassa densità di robot

è un elemento indicativo di questa situazione. Nonostante la Bre-

xit, ci sono sul tavolo molti piani d’investimento per espandere la

capacità e la modernizzazione delle aziende automotive locali e

straniere. Quello che non è chiaro è se le incertezze riguardanti

i dazi doganali freneranno o no gli investimenti programmati.

In Europa orientale, Slovenia (137) e Slovacchia (135), vantano

una densità di robot superiore a quella della Svizzera, che con

128 unità, occupa la 19° posizione a livello mondiale. La Repub-

blica Ceca è al 20° posto, con 101 unità. Le forniture di robot

nella Repubblica Ceca e in Slovacchia dipendono principalmente

dalla domanda dell’industria automotive.

CYBER-SECURITY

Il settore energia

tra i più colpiti dai cyberattacchi

L’ultima ricerca di Kaspersky Lab si concentra sulle minacce informatiche rivolte ai

sistemi dell’Industrial Automation nella seconda metà dello scorso anno. Dall’analisi

emerge che le industrie più colpite sono state quelle del mondo dell’energia e i net-

work di engineering e integrazione ICS. Le soluzioni Kaspersky Lab a protezione dei

loro ICS hanno rilevato almeno un tentativo di attacco malware all’anno nel 38,7%

dei casi. In un’ipotetica classifica dei settori più colpiti, al secondo posto troviamo

quello dei network di engineering e integrazione ICS (con il 35,3%).

Per altri ambiti di applicazione industriale la media è stata tra il 26 e il 30% e la

maggior parte degli attacchi è stata di natura accidentale.

Tra i trend del 2017, i ricercatori dell’ICS Cert (Industrial Control Systems Cyber Emer-

gency Response Team) di Kaspersky Lab hanno scoperto, inoltre, una crescita degli attac-

chi di mining sugli ICS a partire da settembre 2017, dopo lo sviluppo del mercato delle

criptovalute e dei miner in generale, ma la ricerca si focalizza anche su altri aspetti, ad

esempio: Internet rimane la principale causa di attacco per il 22,7% di ICS colpiti; la top 5

dei Paesi con la percentuale più alta di attacchi ICS è la stessa della prima parte del 2017

(Vietnam con il 69,6%, Algeria al 66,2%, Marocco al 60,4%, Indonesia al 60,1% e Cina

al 59,5%); nello stesso anno il 10,8% degli ICS sono stati attaccati da botnet, malware

che aggrediscono in segreto i sistemi e li fanno entrare a far parte di una rete (botnet)

per il comando da remoto. Internet, supporti removibili ed email sono le possibili fonti di

questo tipo di attacchi. Sempre nel 2017 gli esperti ICS Cert di Kaspersky Lab hanno iden-

tificato 63 vulnerabilità in sistemi industriali e IIoT/IoT e 26 di loro sono state risolte.

Gli esperti ICS Cert di Kaspersky Lab raccomandano anche di mettere in atto le

seguenti misure tecniche: fare aggiornamenti regolari dei propri sistemi operativi,

degli applicativi e delle soluzioni di sicurezza su tutti i sistemi che sono parte della

rete industriale dell’azienda; limitare il traffico della rete sulle porte e i protocolli

usati sui router edge e all’interno delle reti OT dell’azienda; verificare i componenti

di controllo e accesso degli ICS nelle reti industriali e le loro limitazioni; introdurre

soluzioni di protezione endpoint dedicate nei server ICS, nelle workstation e negli

HMI per proteggere l’infrastruttura industriale e OT da cyberattacchi casuali; attrez-

zarsi per il monitoraggio del traffico della rete e per l’introduzione di soluzioni di

rilevamento per una miglior protezione da attacchi mirati.

AZIENDE

Lenze allarga

il Consiglio d’Amministrazione

Lenze ha allargato il suo Consiglio d’Amministrazione aggiungendo

un quarto membro ai tre attuali. Questa decisione è in linea con la

Strategia 2020+ del Gruppo, che ha lo scopo di soddisfare gli obiet-

tivi e le priorità strategiche principali di Lenze fino al 2020 e oltre.

Si è così creata una sfera di responsabilità dirigenziali chiamata

Operations; la posizione è ricoperta da Jochen Heier, 54 anni

(nella foto a destra), che è Capo Operativo Ufficiale (COO) dal

1° gennaio scorso. Prima di arrivare in Lenze, Heier è stato Vi-

ce Presidente e Direttore Generale per l’Europa e il Sud Africa

presso la Yanfeng Automotive Interiors, azienda di riferimento

a livello mondiale nella fornitura di interni per automobili. Heier