Effinciency_and_Environment_05_2020

148 Efficiency & Environment - Maggio 2020 Approfondimenti sulta fondamentale avere un’adeguata capacità nel sapere se, come e quando usarli per massimizzare i risultati finali. Come dare più valore all’Energy Manager Le policy e gli strumenti di mercato a cui siamo giunti oggi e che hanno permesso agli Energy Manager di avere un ruolo di rilievo presso le proprie organizzazioni, rappresentano un nuovo punto di partenza. Come spesso accade non mancano gli spazi per migliorare quanto fatto fino ad ora, soprattutto in quelle aree dove il livello di attenzione e di sensibilità reale non ha raggiunto ancora un adeguato livello di maturità. Tra queste, sicura- mente il settore della Pubblica Amministrazione necessita di un forte aiuto se si vogliono garantire i risultati che sono stati raggiunti negli altri settori, ancora di più se si considera che i benefici ricadrebbero sull’intera collettività. L’aspetto formativo rimane l’elemento più rilevante, oltreché indispensabile, nel poter garantire il giusto valore dell’Energy Manager. Oggigiorno è possibile procedere senza particolari difficoltà verso un percorso di crescita per chi abbia respon- sabilità nella gestione dell’energia, meglio sarebbe se questo tipo di percorsi fossero supportati dalla propria organizza- zione. Infine tale ruolo potrebbe acquisire ulteriore peso se si potesse intervenire con alcuni aggiornamenti normativi, allo scopo di favorire l’armonizzazione di obblighi di legge vigenti che sono in capo alle imprese e di piena competenza dell’Energy Manager. Il primo intervento da considerare riguarda l’attività di con- tabilizzazione dell’energia che molte aziende hanno l’obbligo di realizzare per legge e la cui attuazione avviene con mo- dalità differenti in funzione dello specifico requisito legisla- tivo. Tra queste si riportano la contabilizzazione energetica annuale prevista dalla legge 10/91, quella dell’art.7 comma 8 della legge 102/14 a cui si aggiunge ogni quattro anni quella relativa alle diagnosi energetiche secondo l’art.8 della mede- sima legge. Pensare di formulare una sola contabilizzazione dei consumi energetici secondo uno schema unico in grado di soddisfare tutte le esigenze di legge, attribuendo la re- sponsabilità del lavoro all’Energy Manager, dovrebbe aggiun- gere un nuovo tassello al valore di questa figura arrivando ad equipararla al commercialista, in un’attività analoga che vede rispettivamente la redazione del bilancio energetico da un lato ed il bilancio economico dall’altro. Un’altra azione per la quale sarebbe richiesto un intervento di tipo legislativo è l’abbassamento delle soglie di consumo per l’obbligo di nomina dell’Energy Manager previste nella Legge 10/91, almeno per il settore industriale. L’attuale soglia è pari a 10.000 tep ed è stata fissata nel 1991, tenuto conto che sono passati trent’anni e che l’esperienza acquisita fino ad oggi ha portato a definire nuovi obiettivi e priorità; in vir- tù di queste nuove sfide si potrebbe procedere allargando la platea dei soggetti obbligati alla nomina riducendo la soglia ad esempio portandola a un valore di 5.000 tep. In questo modo si manterrebbe comunque una taglia di consumo ele- vata (indicativamente siamo a una spesa energetica annua superiore ai 3 M€) ma che giustifica ampiamente l’obbligo di nomina di un responsabile della gestione dell’energia, for- malizzando un qualcosa che sia il mercato che altri vincoli normativi hanno già iniziato a prevedere. all’Energy Manager essendoci molteplici aree di sovrapposizione. L’esperienza acquisita negli anni ha confer- mato come la nascita e lo sviluppo dell’EGE rappresenti uno degli elementi che ha portato maggior valore al ruolo dell’Energy Manager e, considerati gli obiettivi ancor più sfidanti che ci aspettano, sempre di più ne porterà negli anni a venire. Ruolo e prossime sfide Tralasciando le aziende e gli enti che effettuano la nomina dell’Energy Manager solo perché ob- bligati dalla legge, il compito della persona che assume questo tipo di incarico, come scritto in precedenza, è quello di governare e gestire al meglio tutti gli aspetti correlati all’energia. Per fare ciò è richiesto a questa persona una capa- cità nell’affrontare il proprio lavoro con un ap- proccio multidisciplinare: tecnologica, contrat- tuale, finanziaria, manageriale a cui si devono aggiungere buone capacità comunicative e re- lazionali, dovendo affrontare sia rappresentanti dell’alta direzione sia persone degli uffici tecni- ci. Tutto questo risulta ben più rilevante per or- ganizzazioni grandi e strutturate, a tal punto da garantire all’Energy Manager una posizione di tipo direzionale e a capo di un gruppo allargato di collaboratori con specifiche competenze. Le sfide che gli Energy Manager dovranno af- frontare sono già delineate e strettamente le- gate ai trend di mercato secondo due grandi filoni, che hanno polarizzato l’attenzione della maggior parte delle aziende: da un lato massi- mizzare la propria competitività anche grazie a politiche di riduzione costi e aumento dell’ef- ficienza dei consumi di energia e dall’altro au- mentare la propria sostenibilità ambientale, per la quale i consumi energetici rappresentano uno degli elementi chiave. Gestire correttamente l’energia non è un’atti- vità che può essere improvvisata e per essere svolta nel modo migliore è necessaria compe- tenza che può e deve essere costruita attraver- so la formazione ed esperienze dirette. Per fare ciò esistono molti strumenti, di cui alcuni più collaudati e altri decisamente innovativi ma in generale non facilmente applicabili, per cui ri- Distribuzione regionale dei soggetti obbligati (Fonte Fire)

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