AO_424

SETTEMBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 424 118 AO AUTOMAZIONE DOMANI L’era del bite-size learning evoluzione del concetto tradizionale di e-learning è il bite size learning o meglio micro e nanolearning, una nuova modalità di apprendimento che prevede contenuti pensati per essere fruibili dai dispositivi mobili e richiede pochi minuti di atten- zione. Una modalità in grado di fornire ra- pidamente brevi nozioni su un determinato argomento, sfruttando le caratteristiche delle story di Snapchat e Instagram e parti- colarmente accattivanti per la Generazione Z. Sì, la vera prima generazione digitale, cir- coscritta fra i nati nella seconda metà degli anni ‘90 e la fine degli anni 2000 che pos- siede tutti i requisiti per essere definita la generazione più eterogenea, meglio istruita e con il più spiccato spirito imprenditoriale che si sia vista finora. Quella generazione che afferma di interagire molto di più con i propri cellulari di quanto non faccia con le L’ Antonella Cattaneo @nellacattaneo persone. Ecco, soprattutto per loro ma anche per aziende, professionisti e tutti quelli che hanno poco tempo a disposizione, nascono due nuovi approcci all’apprendimento, ide- ati da qualche anno ma solo da poco veramente utilizzati: il microlearning, un approccio all’apprendimento con la caratteristica principale di scomporre in tanti pezzetti un singolo argomento, di presentare esercizi e lezioni brevi, veloci, dai 3 minuti ai 20 come massimo, ma più chiari rispetto alle lezioni dei corsi tradizionali, focalizzati su un unico concetto corredato da testi, presentazioni, infografiche, video, audio, giochi e scenari interattivi, e soprattutto pensato e progettato per essere fruito da un dispositivo mobile. Quindi intera- zione con microcontenuti, piccole unità di apprendimento reperibili facilmente, ovunque e in qualsiasi momento, su richiesta e in mobilità. Analogamente, il nanolearnig: pillole an- cora più piccole di conoscenza fruibili facilmente e che in alcuni casi, una volta aggregate, creano corsi di microlearning. I vantaggi sono evidenti e sono stati presentati in uno studio condotto dalla Technische Universität di Dresda che sostiene che le brevi sessioni di apprendimento aumentano del 20% la memorizzazione delle informazioni rispetto a sessioni più lunghe. Per altro essendo fruibili da smartphone l’apprendimento viene incoraggiato e si assicura così la possibilità di completare la propria formazione e colmare rapidamente qualsiasi lacuna. Ma anche la parte tecnologica è interessante in quanto esistono software ad hoc per la creazione della propria piattaforma di e-learning orientata al micro e nanolearning in cloud in cui è pos- sibile creare, modificare e aggiornare un contenuto, un corso e un percorso formativo in maniera agile e veloce; ricevere feedback dagli utenti, in merito all’efficacia del contenuto o all’eventuale obsolescenza; monitorare costantemente la learning experience per poter agire immediatamente con appositi correttivi e consentire agli utenti di personalizzare il proprio percorso. In questo periodo di lockdown si è diffuso molto questo tipo di apprendimento anche per l’industria. Molte le pillole dedicate all’Industria 4.0 fruibili da aziende e dal loro per- sonale attraverso piattaforme già realizzate e in grado di rilasciare dei ‘badge’ valutativi condivisibili sui profili social e utilizzabili in qualsiasi canale di presentazione del proprio background formativo.

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