AO_410

NOVEMBRE-DICEMBRE 2018 AUTOMAZIONE OGGI 410 130 fanno sapere allo stand. Certo, pensare a una vera e propria industria automobilistica in questo senso è ancora una chimera. Di certo un tale futuro non potrà prescindere dal pieno sviluppo di ciò che invece è già oggi al centro del modello di business di tutta l’industria au- tomobilistica, cioè il flusso interattivo di informazioni - e la loro sicurezza e affidabilità - tra automobili e ‘driver’. Con l’attuale crescita demografica, soprattutto nei paesi in rapido svi- luppo con le loromiddle class in ascesa, e la prospettiva di un traffico sempre più convulso, ciò appare indispensabile sulla terraferma, figuriamoci per aria. Cambiare regole industriali che durano da oltre un secolo è la sfida che attende i grandi produttori di automobili, pres- sati e insidiati dai digital player che stanno approcciando il mercato dell’automotive. È que- sto uno dei punti salienti fotografati da Kpmg nel suo annuale Global Automotive Executive Survey 2018 , la fotografia più fedele di un comparto che ha finalmente ripreso vigore dopo anni di grandi difficoltà, un sondaggio condotto su 3.000 intervistati, di cui 900 dirigenti di grandi compagnie del settore automobilistico e tecnologico e 2.100 consumatori di tutto il mondo, tutte le età e tutte le fasce socio-culturali. Centrale, stando alll’indagine, è il tema degli standard di sicurezza e della necessità che essi vadano ridefiniti in funzione dei nuovi scenari di mercato. Secondo l’85% dei dirigenti e il 75% dei clienti il volume dei dati infor- matici dinamicamente disponibili, così come la loro sicurezza, e cioè la possibilità, durante gli spostamenti, di gestire enormi quantità di informazioni certe e affidabili, costituirà in futuro un prerequisito fondamentale per l’acquisto di un’auto. Ciò detto, è necessario distinguere tra due diverse tipologie di informazioni: quelle upstream, legate all’azienda produttrice, che riguardano il veicolo, e quelle downstream, che invece concernono il con- sumatore. Nel primo caso, parliamo dei cosiddetti ‘product centric data’, legati al prodotto, che consentono alle industrie dell’automotive di costruire macchine sempre migliori dal punto di vista delle performance e della sicurezza. Oltre a un rafforzamento del brand, i dati provenienti dal veicolo possono aiutare il costruttore ad avere un ulteriore ritorno economico. Basti pensare alle possibilità, attraverso il continuomonitoraggio dell’utilizzo e dell’usura del veicolo, di manutenzione predittiva, che anticipa il rilevamento dei problemi di sicurezza. Per quanto riguarda invece il secondo caso, quello dei dati downstream, si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma per le aziende del comparto. AO AUTOMAZIONE DOMANI eorge Orwell, nel suo visionario ‘1984’, aveva in qualche modo predetto che sa- remmo stati tutti osservati da un unico grande occhio. Presumo quindi che oggi non gli sembrerebbe fantascienza pensare al futuro delle auto volanti. Del resto, qual- che segnale concreto già c’è. Dalla Aston Martin a Google, rinomate case automobili- stiche e aziende hi-tech stanno investendo con profusione di capitali nella produzione di automobili private in grado di volare. Come un po’ tutte le novità tecnologiche, anche le macchine volanti sono guardate sì con curiosità, ma anche con tanta diffi- denza. Stessa sorte è toccata ai droni e alle auto a guida autonoma, all’inizio relegate a bizzarre news di costume, poi però entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo e nella quotidianità. Per le ‘flying car’ al mo- mento esistono solo progetti ambiziosi, ma nel prossimo decennio probabilmente qualcuno di questi mezzi comincerà a vo- larci sopra la testa. Il primo esemplare europeo, la prima ‘mac- china volante’, è stato esposto allo scorso Salone di Francoforte. Si chiama ‘Aeromo- bil’ e nasce anche grazie all’italiano Roberto Piatti, CEO di Torino Design, che ha colla- borato alla realizzazione del prototipo con l’omonima società slovacca fondata da Juraj Vaculik. Allora si è trattato della prima pas- serella, ma i tempi di una sua possibile com- mercializzazione si avvicinano. Nei piani aziendali dovrebbe arrivare sul mercato nel 2020, per il momento il team di Aeromobil è alle prese con le doppie omologazioni: “Siamo fiduciosi di ottenerle nel 2019” G Macchine volanti, sicurezza e cibernetica Fonte www.iaa.de

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=