Sul versante delle imprese, invece, a parere di Rizzio, “occorre intervenire in modo più decisivo, elaborando programmi a medio termine in funzione di obiettivi strategici di largo respiro”. Ad esempio, sarebbe opportuno sostituire la Legge Tremonti con un provvedimento strutturale. Essa infatti, pur nella sua oggettiva utilità, rimane di natura congiunturale, mentre a un settore abituato a investire in continuo, seguendo piani di sviluppo legati a precise politiche industriali e di crescita, si adatterebbe meglio una misura più globale. “La meccanica non presenta la ciclicità di altri settori. Quello di cui hanno realmente bisogno le imprese meccaniche è un abbattimento della ‘company tax’, la possibilità di un ammortamento libero, o una combinazione dei due fattori. Ovviamente”, ha concluso Rizzio, “non siamo talmente incoscienti da non capire che tutto questo, ‘no tax area’, Irpef e sgravi per le imprese, devono essere visti nel quadro di una compatibilità con il bilancio dello Stato. Ma dobbiamo uscire dall’essenziale staticità della nostra economia, darle lo stesso slancio delle imprese, sempre confrontandoci con il resto del mondo.”
L’andamento dei macrosettori
La liberalizzazione del mercato dell’energia in Italia e il buon andamento del settore petrolifero a livello mondiale hanno contribuito a sostenere l’attività di molti comparti che rientrano nel gruppo ‘macchine e impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera’, il più importante in termini di fatturato (12,8 miliardi di euro). La crescita, dell’ordine del 6,2% nel 2001, proseguirà anche nel 2002 a un ritmo del 5%. In particolare, si segnalano i risultati soddisfacenti realizzati dai produttori di turbine a vapore e a gas, caldareria e motori a combustione interna. L’attività del raggruppamento ‘logistica e movimentazione delle merci’, che presenta un fatturato di 1,8 miliardi di euro, ha subito invece dalla metà dello scorso anno una battuta d’arresto. Se i consuntivi hanno mostrato nel 2001 una crescita sostenuta, grazie soprattutto alle buone prestazioni sull’estero, i risultati 2002 confermeranno sostanzialmente i valori dell’anno precedente. Gli andamenti dei diversi settori che rientrano nel gruppo ‘macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente’ sono molto diversificati, con un fatturato complessivo 2001 pari a 3,4 miliardi e buone prospettive di recupero, seppur leggero, per l’anno in corso (+2%).
Inoltre, mentre si è dimostrata particolarmente preoccupante la dinamica che ha contraddistinto la produzione di ‘impianti e apparecchiature per la depurazione dell’aria’, l’area ‘impianti e apparecchiature d’insonorizzazione’ ha conseguito risultati del tutto lusinghieri. Purtroppo, l’andamento positivo dell’attuale mercato edile non pare influire sui risultati dei settori a esso collegati, facenti parte del raggruppamento ‘impianti, macchine e prodotti per l’edilizia’, i quali, almeno per ora, non hanno potuto beneficiare del fermento che caratterizza il settore delle costruzioni. Il raggruppamento, tuttavia, pare diversificato. Se le ‘macchine edili, stradali, minerarie e affini’ hanno mostrato buoni risultati, ‘apparecchi e componenti per impianti termici’, ‘apparecchiature e impianti aeraulici’ e ‘valvolame e rubinetteria’ hanno raccolto frutti ben più modesti. Ad ogni modo, la performance peggiore ha riguardato il gruppo ‘tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari’, con una flessione della produzione pari a 4,1% in valore; oltre a ciò, un’inversione di tendenza per il 2002 pare improbabile. Particolarmente pesante la situazione dei comparti ‘macchine e impianti per pastifici e per estrusi alimentari’ e ‘per la trasformazione della frutta e dei vegetali’, insieme alle ‘affettatrici elettriche’. Infine, il comparto ‘tecnologie e prodotti per l’industria’, con un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro, è stato fortemente penalizzato dalla sfavorevole congiuntura internazionale che ha frenato gli investimenti.