Come un centometrista si allena per mesi per dare il meglio di sé, poi, in pochi secondi di gara, così il Trofeo Omron Smart Project è solo la punta dell’iceberg di un’attività che si protrae lungo tutto l’anno scolastico, con continuità e perseveranza, con l’obiettivo di fare formazione. Un fine che l’azienda nipponica persegue ormai da anni – siamo infatti giunti alla 14° edizione – quello di tenere aggiornati, fare cultura, portare conoscenza a studenti e docenti nelle scuole medie e superiori, nelle università, negli istituti pubblici o paritari di tutto il territorio nazionale.
L’iniziativa del Trofeo si rivolge, nello specifico, agli studenti del 4° e 5° anno delle scuole secondarie di secondo grado, coordinati da un docente, ai quali è richiesto di realizzare un progetto di automazione industriale impiegando gli strumenti software che Omron mette a disposizione gratuitamente. L’attività di preparazione alla partecipazione al Trofeo rientra nei PCTO, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, già ‘Alternanza Scuola-Lavoro’. La competizione prevede inoltre il superamento di un test tecnico somministrato agli studenti.
La ‘maratona’ della finale
I relatori, due per progetto, dei dieci progetti, selezionati fra i 29 totali pervenuti a Omron, si sono succeduti ieri sul palco virtuale di ‘Zoom’ per la fase finale della competizione, conclusasi con la proclamazione dei vincitori delle categorie Progetto, Scuola, Studente.
La selezione è stata operata da una giuria di esperti composta da rappresentanti del Miur, oggi Ministero dell’Istruzione, e di Omron, I premi in palio consistevano, per gli istituti, in assegni pari a 6.000, 5.000 e 4.000 euro rispettivamente al 1°, 2° e 3° classificato; per tutte le scuole finaliste, comprese quelle dal 4° al 10° posto, in un kit EduNX1P2MotionKit di Omron. Tutte le scuole non finaliste che hanno consegnato un progetto completo e funzionante, hanno inoltre ricevuto 650 punti della Omron Educational Smart Card, spendibili in prodotti di automazione Omron.
Per gli studenti vincitori sono state invece erogate delle borse di studio da 600, 400 e 200 euro rispettivamente per il 1°, 2° e 3° classificato.
Omron ha anche istituito, da questa edizione 2021, due nuovi premi speciali, oltre al già noto premio Eccellenza della Comunicazione, che viene assegnato valutando le presentazioni tenute dagli studenti il giorno stesso della finale da una giuria composta, fra l’altro, dai membri della stampa tecnica presenti.
Si tratta del Premio i-Automation, al progetto che meglio ha riassunto le tematiche di innovazione e spirito pionieristico, con la realizzazione di un prototipo funzionante del progetto presentato; e del Premio Environmental Care, al progetto che ha implementato accorgimenti rivolti alla salvaguardia o al monitoraggio delle risorse (risparmio energetico, ottimizzazione dei processi). Ai fini della valutazione è stata considerata l’adesione del progetto agli Omron Principles e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030).
Inseguire i propri sogni
In un intermezzo della diretta sono stati chiamati a testimoniare la propria esperienza due vincitori di precedenti edizioni del Trofeo: Marco Milanesi, oggi studente di Ingegneria all’Università degli Studi di Brescia, vincitore del Trofeo nel 2018, e Pietro Gori, che vinse la borsa di studio nel 2016, anche lui futuro ingegnere, oggi all’Università di Pisa.
Cosa ci si ‘porta a casa’ da un’esperienza come questa? Ebbene, ha spiegato Milanesi, “molto più di quanto pensavo. E mi è poi servito quando ho dovuto affrontare altri progetti. Per esempio, ho imparato a dare più importanza all’organizzazione del lavoro e alla divisione dei compiti”.
Non solo, dunque, si ‘conquistano’ delle abilità tecniche, quello per esempio relative all’utilizzo degli strumenti software del kit Omron, ma, forse cosa ancora più importanti, quelle soft skill sempre più sono indispensabili nel mondo del lavoro. Per dirla con le parole di Gori, vuol dire “imparare a trovare le giuste motivazioni per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti, che sono la molla per aver ‘voglia di fare’, nello studio come nel lavoro, per realizzare se stessi e i propri sogni”.
And the winner is…
A fine giornata, è stata Anna Brancaccio, ex docente e preside, oggi Dirigente della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, a proclamare i vincitori.
Per la categoria Studenti il podio è andato a Giacomo Baresi dell’ITIS Castelli di Brescia, seguito al secondo e terzo posto rispettivamente da Harmanjot Singh e Gabriele Pattarozzi, entrambi dell’ITI Enrico Fermi di Modena.
Per la categoria Scuole, il primo posto è andato all’IIS Benedetto Castelli di Brescia con i docenti Paolo Coppola e Giuseppe Marti, mentre al secondo posto si è classificato l’ITI Enrico Fermi di Modena con il docente Giuliano Monti e, infine, al terzo l’IIS Domenico Zaccagna di Carrara con i docenti Roberto Biasci e Sara Fusani.
Ma sono stati soprattutto i Progetti a tenere banco per tutta la giornata, con lavori che hanno stupito il pubblico per la loro qualità, la creatività nel trovare soluzioni originali e tecnicamente valide, la capacità da parte degli studenti, nonostante la giovane età, di individuare tematiche oggi di grande attualità nel mondo manifatturiero.
Come ha spiegato Michele Di Benedetto, marketing manager Educational Project di Omron Industrial Automation Europe, i progetti sono stati giudicati da una commissione Omron-Ministero in base a tre parametri: spendibilità del progetto ai fini didattici, grado di complessità della programmazione e originalità dell’applicazione.
Si è dunque aggiudicato il gradino più alto del podio il progetto ‘Pet Recycling System’ presentato dagli studenti Andrea Martinelli e Matteo Martini con il supporto del docente Roberto Biasci, classe V – ISIS Domenico Zaccagna di Carrara. Come hanno spiegato i ragazzi, l’idea del progetto è scaturita dalla volontà di capire come migliorare la vita delle generazioni future, in linea anche con gli obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU e in risposta alle problematiche del Pianeta, individuando in particolare il problema dell’inquinamento dovuto alla plastica. Hanno quindi concentrato l’attenzione sul PET, un materiale che potrebbe essere totalmente riciclabile. La smart factory progettata è in grado, attraverso vari cicli di separazione dei materiali, di dare nuova vita al PET consentendone la reimmissione nel ciclo produttivo.
Il 2° posto è andato al progetto ‘Automatic 3D Printing Factory’ illustrato da Giorgio Andrea Fossati e Giacomo Baresi, Classe V – IIS Benedetto Castelli di Brescia, con il docente Giuseppe Marti. Lo spunto per il progetto è venuto dall’attività di due società bresciane che durante la pandemia hanno realizzato delle valvole da applicare alle maschere da snorkelling per realizzare respiratori che sono stati poi donati agli ospedali che ne avevano bisogno. Il sistema automatico consta di due linee di otto stampanti 3D ciascuna: I pezzi vengono movimentati tramite nastri trasportatori, mentre un robot si occupa dello smistamento; il PLC Omron gestisce tutte fase della produzione, fino anche all’elaborazione di report statistici.
Infine, 3° classificato il progetto ‘Autoigenizziamoci’ spiegato da Andrea Cocchetti e Muhammad Merin della Classe V – IIS Benedetto Castelli di Brescia con il docente Paolo Coppola, dove in seguito proprio alla pandemia, si è pensato di automotizzare il ciclo di produzione del gel igienizzante.
Infine, il premio speciale i-Automation è andato al progetto ‘Campionatura automatica per test di laboratorio’ di Olivia Savigni e Simone Cavani con il supporto del docente Claudio Ferrari dell’IIS Fermo Corni di Modena, mentre il premio Environmental Care è stato assegnato al progetto ‘Next Generation Battery Production’ di Harmanjot Singh e Gabriele Pattarozzi, con il docente Giuliano Monti, dell’ITIS Fermi di Modena.
Andrea Martinelli e Matteo Martini si sono inoltre aggiudicati il Premio Eccellenza della Comunicazione.
Complimenti a tutti e arrivederci al prossimo Trofeo Smart Project, sperando di potervi nuovamente assistere dalle sale del Ministero a Roma.