Mentre scrivo questo articolo si avvicinano le celebrazioni per il 4 luglio, il Giorno dell’Indipendenza, negli Stati Uniti. Ogni anno suggerisco a tutti gli americani di prendersi un po’ di tempo per leggere alcuni scritti e rinfrescarsi la memoria riguardo ai fatti che hanno portato alla fondazione del nostro Paese. Probabilmente non sarebbe una cattiva idea nemmeno per tutti voi, anche se non vivete qui, negli USA, leggere qualcosa, anche solo per gli ideali che vi sono espressi: essi rappresentano i desideri delle persone, ovunque si trovino nel mondo. I documenti chiave sono tre: la Dichiarazione di Indipendenza (Declaration of Independence), il Preambolo della Costituzione e i primi 10 emendamenti, noti come Carta dei Diritti (Bill of Rights). Per avere il ‘bonus’, leggete anche i Documenti Federali (The Federalist Papers). Chi ha redatto questi scritti vide in anticipo molti dei problemi che poi si sarebbero manifestati. Sono idee, queste, che esprimono degli ideali e lasciano, però, alle generazioni successive il compito di cercare di trasformarli in realtà.
Il costo degli errori
Molte aziende stanno conducendo dei sondaggi tra i dirigenti su svariati argomenti. Una società per me nuova, Copia Automation, ha recentemente calcolato che vanno perduti circa 4,2 milioni di dollari all’ora, a livello di produzione, a causa di violazioni alla sicurezza informatica ed errori di codifica. Parlando appunto di errori di codifica, Copia Automation, guidata da un ex dirigente IT di Uber, ha introdotto il concetto di DevOps, tratto dall’IT, nell’automazione industriale, un po’ come ha fatto HighByte ‘traghettando’ l’idea DataOps dall’IT all’OT, al fine di migliorare i progetti di automazione della codifica. Il primo rapporto annuale sullo stato dell’arte dell’approccio DevOps nell’industria (State of Industrial DevOps Report – www.copia.io/resources/the-state-of-industrial-devops-2024) rivela che gli errori di codifica a livello industriale causano arresti della produzione della durata media di 30 ore, con un costo di 4,2 milioni di dollari all’ora e di 126 milioni di dollari per ogni arresto. La metà dei fermi di produzione si deve a modifiche del codice industriale, confusione nel codice, mancanza di visibilità a livello del codice industriale, e problematiche legate ai controllori logici programmabili (PLC). La ricerca evidenzia inoltre vulnerabilità significative nella tecnologia operativa (OT), ovvero nel software e nell’hardware che controllano le apparecchiature industriali. Una possibile causa di ciò è costituita da soluzioni ad hoc nella programmazione industriale: il 79% degli intervistati afferma che sia prassi comune.
Scegliere materiali sostenibili
Passando alla sostenibilità, mi sono arrivate molte nuove notizie sull’uso di materiali innovativi, per esempio sullo sviluppo di plastiche che non sono a base di petrolio. Queste plastiche biodegradabili sono molto promettenti per ridurre il problema dei rifiuti a livello globale. Altre novità arrivano dal mondo della produzione di componenti, da parte di Siemens. Siemens Smart Infrastructure e Basf hanno annunciato la produzione del primo prodotto per la sicurezza elettrica che include componenti realizzati con plastica biomass-balanced (a bilanciamento della biomassa). Utilizzato in applicazioni industriali e nelle infrastrutture, l’interruttore Siemens Sirius 3RV2 viene ora prodotto utilizzando materiali come Ultramid BMBcert e Ultradur BMBcert di Basf, dove le materie prime fossili, all’inizio della catena del valore, sono sostituite da biometano derivato da fonti rinnovabili, come per esempio i rifiuti agricoli. Entrambi i materiali offrono la stessa qualità e prestazioni delle plastiche convenzionali: il cambio di materiale nella produzione degli interruttori Sirius 3RV2 ridurrà le emissioni di anidride carbonica equivalente di circa 270 tonnellate all’anno. Questa scelta è in linea con gli obiettivi di sostenibilità di Siemens per gli ambiti decarbonizzazione ed efficienza nell’uso delle risorse, delineati nel quadro generale ‘Degree’, dove l’azienda si propone di perseguire l’obiettivo di decarbonizzazione 1,5 °C, basato sulla scienza, che include un obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030, e l’applicazione di un ‘Robust Eco Design’ al 100% delle famiglie di prodotti rilevanti, sempre entro il 2030. Nei prossimi mesi Siemens conta di espandere l’uso di materiali sostenibili al più ampio portafoglio dei suoi controllori industriali Sirius. Oltre al design e alle caratteristiche del prodotto, nonché ai processi di produzione e fornitura, la scelta dei materiali svolge un ruolo primario nell’ulteriore riduzione delle emissioni di carbonio e nella conservazione delle risorse naturali.