Un’interfaccia grafica con un sistema a blocchi che specifica le funzionalità dell’applicazione e che guida e semplifica la programmazione, senza più bisogno di adattare manualmente gli applicativi al particolare tipo di hardware, indipendentemente dalla sua complessità. In un panorama in cui le piattaforme sono sempre più complesse, sfruttando processori che lavorano in parallelo e di unità di calcolo dedicate (quali acceleratori grafici e per la decodifica audio/video), il tempo impiegato per la programmazione è diventato sempre più ingente. Attualmente le istruzioni per sfruttare al meglio e coordinare il funzionamento di questi diversi componenti della piattaforma sono scritte manualmente dal programmatore. Da qui, la richiesta di software per la programmazione semplice e automatica di questa nuova generazione di piattaforme.
Questo innovativo ambiente di programmazione consentirà al programmatore di gestire in maniera automatica e ottimizzata i vari componenti quali processori, acceleratori e altre specifiche unità di calcolo. Queste sono in estrema sintesi le peculiarità del software rivoluzionario che si propone di realizzare il progetto europeo Touchmore, appena partito e finanziato con 3 milioni di euro in 30 mesi. In prima applicazione il software sarà realizzato per il settore automotive, a supporto dei progettisti nella programmazione delle centraline. L’elettronica è diventata infatti una parte sostanziale dell’automobile e in futuro, quelle di nuova generazione, richiederanno apparati di controllo ancora più sofisticati e complessi per gestire l’elevata tecnologia presente. Il software sarà intelligente e quindi anche in grado di riconoscere il tipo di centralina a cui dovrà essere applicato.
Il ruolo del progettista potrà dunque essere dedicato maggiormente alla gestione delle funzionalità e alla sicurezza dell’autoveicolo e meno alla programmazione che a questo punto potrà essere realizzata in maniera automatica dall’ambiente di sviluppo messo a punto nel progetto. I tempi di progettazione potranno ridursi almeno del 15%, i costi di circa 20% e certamente anche il margine di errore nella programmazione potrà essere ridotto a favore di una maggiore affidabilità della centralina stessa. Gli otto partner del progetto accademici e industriali – università: Politecnico di Torino (coordinatore), Università degli studi di Verona, University of York (UK); centri di ricerca: CEA (FR), CSEM (CH), aziende: Atego (FR), Atego (UK), Akhela (IT) - si attendono di avere la prima release e di commercializzarla entro un anno. Il Politecnico di Torino coordina il progetto e svilupperà la metodologia di generazione intelligente delle informazioni.
Politecnico di Torino: www.polito.it