Grazie all’utilizzo della piattaforma software ideata da Bosch Rexroth, Amut Comi lancia sul mercato una nuova generazione di termoformatrici. “Ci occupiamo della costruzione di macchine termoformatrici, principalmente per ciò che riguarda la produzione di imballaggi per alimenti, ma anche per quello che concerne il packaging industriale, con sistemi di confezionamento di prodotti industriali quali blister e valve. Non solo: forniamo macchine per la produzione di tutti quei contenitori che poi vengono utilizzati per la spedizione o per la messa in linea su sistemi automatici di montaggio di apparecchiature tecniche”.
Alfredo Banfi, responsabile commerciale di Amut Comi, sintetizza così il raggio d’azione della società nata dalla fusione tra Amut e Comi, operazione che ha consentito di coniugare i know-how tecnologici di due realtà di primo piano nel settore della termoformatura per articoli destinati all’imballaggio. “Facciamo macchine termoformatrici di concezione multistazione che svolgono un processo in linea partendo da materiali termoplastici (gran parte derivanti dal riutilizzo di materie plastiche già esistenti oppure a base naturale, in maniera tale che il prodotto risulti poi compostabile o riciclabile – spiega Banfi”.
La peculiarità di Amut Comi consiste nel realizzare macchine termoformatrici di diverse dimensioni, così che si adattino alle esigenze produttive dei suoi clienti. Il credo dell’azienda vigevanese è quello di customizzare il più possibile le proprie macchine in modo tale da soddisfare anche le esigenze più particolari di ciascun committente.
Banfi rende più esplicito il concetto: “Non forniamo macchine termoformatrici fini a sé stesse, ma cerchiamo di integrarle con funzioni, operazioni e fasi che vengono attualmente svolte o fuori linea, o manualmente. Dotiamo i clienti di sistemi completamente automatici (o automatizzati), comprendenti soluzioni per l’etichettatura, per la marcatura (anche laser) e per l’inserimento di assorbenti del siero rilasciato da determinate categorie di alimenti. Ci sforziamo di ideare macchine capaci di gestire il prodotto a tutto tondo, finanche la sua pallettizzazione”.
L’ambizione di Amut Comi è dunque fornire ai clienti soluzioni sempre innovative, ed è sulla base di questa vocazione che è nata la collaborazione con Bosch Rexroth, declinata con l’intento, specifica Banfi, di “arricchire le nostre macchine con nuove tecnologie che le rendano maggiormente performanti”.
La spinta definitiva perché venisse imboccata la strada che ha poi portato a realizzare un’intera gamma di macchine smart, ricorda Banfi, “l’ha data l’avvento dell’Industria 4.0”. Ne è nato l’impulso a realizzare sistemi connessi, in grado di “scambiare informazioni con le macchine”, all’inizio limitatamente a dati inerenti al ciclo produttivo, poi, via via, sempre più sofisticato e complesso. “Oggi – evidenzia Banfi – i clienti chiedono soluzioni in grado di assicurare una manutenzione preventiva, predittiva ed effettiva della macchina”, nonché un controllo da remoto dell’apparecchiatura il più accurato possibile”. Da ciò, da questa esigenza legata a doppio filo alla possibilità di “ricevere informazioni dai componenti che noi utilizziamo” (e anche “alla luce della nostra crescita in termini di software per il controllo”), ne è conseguita la richiesta a Bosch Rexroth di “metterci nelle condizioni di poter acquisire e gestire una serie di informazioni trasmesse dalle macchine, dati fondamentali per migliorarne l’efficienza e le prestazioni”. Vantaggi ovviamente apprezzati da coloro che le acquistano e le utilizzano.
In questo momento i prodotti di punta di Amut Comi appartengono alla serie ACF, e sono macchine multistazione che eseguono operazioni di termoformatura, di taglio, di impilamento e, in alcuni casi, anche di imballaggio in linea. Il modello di punta della gamma è denominato ACF 650. Alessandro Cozzolino, Segment Manager Packaging di Bosch Rexroth, spiega: “Amut Comi ha creato una macchina basata al 100 per cento su ctrlX Automation, la nostra piattaforma modulare basata su sistema operativo Linux Real-Time che ne monitora completamente il funzionamento, dalla parte relativa al controllo fino a quella riguardante motori ed azionamenti. Adesso c’è l’intenzione di integrare le funzionalità di ctrlX Automation anche alla parte di HMI (interfaccia operatore-macchina), a testimonianza del segno di una collaborazione tra Amut Comi e Bosch Rexroth che ha comportato risultati lusinghieri”.
Cozzolino si sofferma su uno dei vantaggi più rilevanti conseguenti alla “adozione integrale” di ctrlX Automation sulla macchina termoformatrice ACF 650: “Al cliente viene offerta la possibilità di avere un sistema di reporting dati personalizzato, tagliato su misura in base al tipo di lavorazione effettuata e alle informazioni che davvero necessita di avere sotto mano”. Non solo: “Il possessore della macchina quasi se ne dimentica, perché avendo l’apparecchiatura queste caratteristiche di connettività molto elevate (una comunicazione molto spinta tra il controllo della macchina e l’attrezzatura ctrlX Automation di Bosch Rexroth) al cliente di Amut Comi vengono periodicamente presentate eventuali anomalie della stessa secondo una logica propositiva di servizio post-vendita. Il vantaggio consta nel ridurre al minimo il fermo macchina (e la gestione della sua componentistica e ricambistica), perché chi la fornisce è in grado di predire ciò che potrebbe provocare guai seri nel caso non si intervenisse”.
Riguardo alla tempistica del progetto che ha coinvolto Bosch Rexroth per la realizzazione dell’ACF 650, interviene Matteo Gentini, che in Amut Comi si occupa di impiantistica e software: “La migrazione dal vecchio controllo al nuovo non è stata per nulla traumatica. Una volta individuate le librerie, tutto è sostanzialmente filato liscio, senza problematiche di sorta. Anche grazie al nostro sistema di controllo gestionale della macchina, molto avanzato, è stata abbastanza semplice l’introduzione delle funzionalità di ctrlX Automation, operazione che non ha comportato uno stravolgimento di quello che già c’era, bensì una sua crescita, un suo upgrade. Adesso ci piacerebbe utilizzare la piattaforma di Bosch Rexroth per poter integrare tecnologie IoT”.
E a questo proposito Cozzolino aggiunge: “Bosch Rexroth ha già creato dashboard (“cruscotti”) e grafici già pronti per l’elaborazione che consentono di avere funzionalità legate al mondo IoT con uno sforzo minimo”.