Automazione Plus

Tecnologie Anie in TurchiaERT

Molto importante la presenza di Confindustria Anie nell’ambito della missione economica organizzata da Confindustria, ICE, ABI, Unioncamere e Rete Imprese Italia, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico, in Turchia. Sono oltre 20 le aziende della Federazione italiana, che raggruppa le imprese elettrotecniche ed elettroniche, impegnate nella missione.

Le esportazioni della Turchia nel 2011 hanno raggiunto la quota di 97 miliardi di euro in crescita di circa il 14% rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso l’export si manterrà positivo con una crescita superiore ai dieci punti percentuali. Principali mercati di sbocco risultano essere la Russia, la Germania e la Cina. Le importazioni turche hanno chiuso il 2011 con una crescita superiore al 24% a oltre 173 miliardi di euro. Principali Paesi fornitori sono Germania (per i prodotti manufatti) e Iraq (materie prime, petrolio). L’Italia si conferma quarto Paese fornitore del mercato turco con una quota vicina al 6%. Per il 2011 il saldo commerciale risulta in negativo di 76 miliardi di euro.

Le imprese italiane operanti in Turchia sono 867 (anno 2010), su oltre 23.800 imprese estere operanti nel Paese. Nel 2008 l’Italia era risultata prima nella graduatoria dei Paesi esteri, che si sono aggiudicati contratti con le amministrazioni pubbliche turche. Attualmente, la quota italiana sul totale degli investimenti diretti esteri implementati in Turchia supera i 3 punti percentuali. L’Italia si colloca dietro a Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna e Olanda e precede Paesi come la Cina e la Corea del Sud. Principali settori coinvolti dagli investitori italiani sono bancario, energia, infrastrutture e industria della difesa.

Nel 2011 le esportazioni italiane verso la Turchia hanno superato la soglia dei 10 miliardi di euro con una crescita a doppia cifra (+22%). Secondo le più recenti stime per il 2012 il trend dovrebbe confermarsi positivo ma con un rialzo più contenuto. L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, comparto che da solo rappresenta circa il 25% del totale esportato, Prodotti energetici raffinati (14,9%), Mezzi di Trasporto (12,3%).

Il comparto industriale dell’Elettrotecnica ed Elettronica incide per oltre il 7% del totale esportato verso il mercato turco. Per quanto concerne le importazioni italiane dalla Turchia, nel 2011 risultano in forte crescita e si attestano a 6 Miliardi di euro. Per il 2012 dovrebbe confermarsi il trend positivo. Il Saldo della bilancia commerciale permane nel 2011 positivo per l’Italia per 4 Miliardi di euro.

Nel dettaglio, i comparti dell’Elettrotecnica italiana che hanno generato più esportazioni verso la Turchia nel 2011 sono stati: le tecnologie per la Produzione, Trasmissione e Distribuzione di Energia (179,2 milioni di euro), gli Apparecchi Domestici e Professionali (65,2 milioni di euro) e i Cavi (79,3 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria Elettronica, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Turchia di apparecchi di Automazione e misura (127,8 milioni di euro).

La principale occasione d’intervento per le aziende Anie riguarda il settore dell’energia elettrica. A livello mondiale la Turchia è uno dei mercati a più rapida crescita con riferimento alle infrastrutture elettriche. La domanda di energia elettrica aumenterà a un tasso annuo del 6% tra il 2009 e il 2023. La crescente domanda di energia elettrica in Turchia è il risultato del processo di liberalizzazione del settore avviato nel 2001. Il Governo turco incoraggia gli investitori sia nazionali che stranieri nella realizzazione di progetti energetici in Turchia, con particolari incentivi per quanto riguarda le energie rinnovabili. L’importo totale degli investimenti da effettuare per soddisfare il fabbisogno energetico in Turchia entro il 2023 è stimato in circa 130 miliardi di dollari.

Secondo il progetto Vision 2023, si prevedono obiettivi significativi per il settore elettrico in Turchia. Questi obiettivi includono: 125.000 MW di potenza installata (dai 54.423 MW nel 2010); aumento della quota di energie rinnovabili sino al 30% entro il 2023; 60.717 km di linee di trasmissione (da 49.104 km nel 2010); 158.460 MVA della capacità di distribuzione (dai 98.996 MVA nel 2010); diminuzione delle perdite di energia elettrica del 5 per cento annuo ed estensione dell’uso delle smart grid; la costruzione di 8 reattori nucleari con una capacità di 10.000 MW; la costruzione di 4 reattori nucleari con una capacità di 5.000 MW; la costruzione di centrali elettriche a carbone con una capacità di 18.500 MW; il pieno utilizzo delle risorse idriche; aumento dell’energia eolica a 20.000 MW (rispetto ai 1.694 MW nel 2010); realizzazione di impianti geotermici con una potenza di 600 MW, e impianti solari con una potenza di 3.000 MW.

Un’altra opportunità di business per le aziende italiane potrebbe riguardare il settore del Trasporto Ferroviario. Il Ministero turco dello Sviluppo ha annunciato il programma di investimenti pubblici previsti nel 2012 in cui sono enumerati più di 2.600 progetti con uno stanziamento per l’anno in corso di 16,6 miliardi di euro sul valore complessivo delle opere da realizzare pari a 154 miliardi di euro. Includono, tra i progetti prioritari, nuove iniziative di sviluppo nell’Anatolia Sud-orientale, il tunnel ferroviario sotto il Bosforo (progetto Marmaray) e le linee metropolitane di Ankara e Istanbul. Si aggiungono le infrastrutture di supporto (depositi ferroviari) per l’Alta Velocità ferroviaria, numerosi progetti di elettrificazione, alcune autostrade, il progetto del porto di Candarli, l’attraversamento della baia di Izmir, la connessione ferroviaria con l’aeroporto di Ankara e la linea metro Kabatas-Mahmutbey a Istanbul.

Confindustria Anie: www.anie.it