Dal report “3D Printing: The Next Revolution in Industrial Manufacturing”, pubblicato da Consumer Technology Association (CTA) e United Parcel Service (UPS) emerge come quest’anno l’industria della stampa 3D raggiungerà i 7,3 miliardi e prevede che entro il 2020 possa crescere fino a 21 miliardi di dollari. Il report sostiene che l’automotive e l’elettronica di consumo rappresenteranno, insieme, il 40% della crescita della stampa 3D, seguiti dal 15% dei dispositivi medici. In quest’ultimo settore, per esempio, il 98% degli apparecchi acustici è attualmente fabbricato usando la stampa 3D. A oggi la stampa 3D rappresenta solo lo 0,04% del mercato manifatturiero globale, ma la società di ricerche Wohlers Associates ritiene che la stampa 3D acquisirà il 5% della produzione globale, rendendolo un settore da 640 miliardi di dollari.
Ma come cambiano progettazione, fabbricazione, qualità e sicurezza nella manifattura additiva? “Nell’attuale mercato globale” sottolinea Fiorenzo Bellelli, presidente di Warrant Group “rimaniamo stupiti di fronte all’intenso sviluppo delle economie asiatico-orientali: eppure a partire dal secondo dopoguerra e fino agli anni ‘80, il nostro Paese ha conosciuto un periodo altrettanto inimmaginabile di crescita grazie alla tecnologia e alla produzione di massa. Riporre oggi nell’innovazione la stessa fiducia di allora può dare alle aziende l’opportunità di tornare a essere nuovamente competitive. Ma cosa vuol dire innovare? Vuol dire spingere lo sguardo oltre i confini della propria azienda, della propria quotidianità, al di là di budget e previsioni, e avere la curiosità di cogliere il nuovo, identificare le tecnologie emergenti con grande potenziale innovativo e integrarle per costruire prodotti nuovi e servizi nuovi. In questa prospettiva, la manifattura additiva può portare enormi vantaggi in termini di geometrie e funzionalità dei prodotti, tipologia dei materiali utilizzati, consumi energetici e costi di produzione, organizzazione logistica e time-to-market: resta agli imprenditori più illuminati la capacità di saperli cogliere”.
“L’affermarsi della fabbricazione additiva” conferma Giovanni Camorali, AD Oportechnics “porta con sé un cambiamento di paradigma in termini di progettazione, organizzazione del processo produttivo e di business model. In ogni caso, queste tecnologie non si sostituiscono ai processi di fabbricazione tradizionali, bensì vengono ad integrarli: la sinergia tra tecnologie apre quindi nuove porte allo sviluppo di prodotti innovativi. Per beneficiare delle opportunità offerte da questi cambiamenti, è primordiale ripensare i prodotti e i processi al più presto: in questo modo si potrà acquisire un vantaggio competitivo nello sviluppo di nuove soluzioni-prodotto”.
“Per rispondere al meglio alle richieste del mercato automotive e motorsport, abbiamo lanciato con il management di Meccanica GN la nuova struttura Poly-Shape Mgn Motorsport che si propone di ridurre sempre di più il lead time dei prodotti finiti e di integrare l’expertise della lavorazione meccanica sin dalla fase iniziale di progettazione. La creazione di questo centro d’eccellenza dedicato all’additive manufacturing é un passo decisivo verso lo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie per migliorare la performance e il time to market di prodotti innovativi finiti che sviluppiamo insieme con i nostri clienti” conclude Arnaud François-Xavier Martin, chief operating officer di Poly-Shape Mgn Motorsport.