Il Decreto Imprese, Lavoro, Giovani, Salute (Sostegni bis) varato dal Consiglio dei Ministri ha molto in comune con il precedente Sostegni 1, ma non è esattamente la fotocopia.
Infatti una parte degli oltre 15 miliardi stanziati per sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi andrà a circa 370 mila imprese che non hanno potuto beneficiare della prima tornata.
Questo per effetto della seconda componente ovvero basata sul calo medio mensile del fatturato nel periodo compreso tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021.
E della terza componente, ovvero il conguaglio “perequativo” basato sui dati di bilancio consuntivi previsto per fine anno e fortemente voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti, che potrebbe far rientrare tra i beneficiari quelle imprese che hanno subito un colpo superiore a quello semplicemente fotografato dal volume d’affari. Il contributo verrà assegnato sulla base del peggioramento del risultato economico d’esercizio e terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti nel 2020 e nel 2021.
Su questa ultima misura pende la spada di Damocle dell’autorizzazione europea, dal momento che il temporary framework, cioè gli aiuti di Stato, ad oggi sono autorizzati solo per quelle realtà che hanno subito una perdita di almeno il 30%.
Inoltre costringerà coloro che intendono avvalersene a presentare anzitempo la dichiarazione, entro il 10 settembre anziché al canonico 30 novembre. E nel merito occorrerà attendere anche il provvedimento attuativo che stabilisce le modalità di calcolo.
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