Nata nel 1990 negli Stati Uniti, Vector Software è una società privata (due i soci) con sede principale nel Rhode Island. Presente in Italia sin dal 1999 grazie a un distributore specializzato, la società ha deciso nel maggio di quest’anno di aprire una propria filiale in Italia, a Milano, per coprire direttamente il nostro mercato. L’ingegner Massimo Bombino è il Regional Manager di Vector Software per l’Italia.
La soluzione VectorCast offre dei potenti tool per il test dei software impiegati in applicazioni embedded. Per quale motivo chi opera nel settore dell’automazione dovrebbe essere interessato a questo genere di prodotti? È presto detto: l’elettronica è sempre più diffusa in prodotti di ogni genere, dalle automobili alle caldaie industriali. E il software che presiede al funzionamento dell’elettronica, all’interfaccia utente ecc. sta assumendo un ruolo prioritario, mentre l’hardware inizia a diventare sempre più una “commodity”. Con l’aumento della quantità di componenti elettronici e della complessità dei progetti, si assiste anche a una parallela crescita “dimensionale” dei software dedicati: le linee di codice arrivano talvolta (è il caso di un’automobile) anche a raggiungere quota 10 milioni e, se una volta un’applicazione embedded difficilmente superava qualche kilobyte, oggi non è raro trovare software che pesano anche decine di megabyte.
È quindi fondamentale che chi produce componenti e sistemi industriali governati da software embedded si doti di soluzioni in grado di eseguirne il test automatico alla ricerca di possibili errori.
Il fattore di differenziazione dei tool di Vector Software è che consentono di testare la “copertura del codice”, verificare cioè se ci sono righe di codice inutilizzate (una piccola bomba a orologeria) e rendono possibile testare solo le parti di codice che vengono modificate (change-based testing). In tal modo è possibile ridurre il tempo necessario ai test, i costi della manutenzione del software e ottenere dei risultati certi.
Grazie all’impiego dei tool VectorCast è possibile sviluppare e manutenere software che trovino impiego anche in applicazioni safety critical, fino al livello SIL 4 secondo la normativa IEC61508.