Cerimonia tutta tecnologica quella di Siemens che ha annunciato il nuovo quartier generale italiano a Milano, pronto entro il 2018. Simbolo di innovazione e sostenibilità, il progetto si svilupperà su un’area di 86.000 mq e accoglierà 1.700 dipendenti: “Una città per tutti i dipendenti, e non solo” sostiene l’amministratore delegato e presidente Federico Golla. Cuore pulsante di un più ampio programma di riqualificazione urbanistica, il progetto prevede la ristrutturazione degli edifici esistenti, la realizzazione di un’area verde con zone relax per i collaboratori, il miglioramento della viabilità e la realizzazione di un nuovo impianto sportivo, in accordo con il Comune di Milano.
Molta tecnologia ma anche molto verde. Green building infatti con certificazione Leed Gold (Leadership in Energy and Environmental Design) il progetto voluto dall’azienda, comprendente palestra, centro di formazione, sala conferenze e spazi pensati per la socializzazione e la creazione di idee… perché il concetto che sostiene Golla è quello di avere uno spazio lavorativo che porti le persone in ufficio, oltre che per svolgere la propria attività, anche per socializzare e interagire, aggiungendo al livello professionale quello informale e di condivisione, per incoraggiare lo scambio e facilitare le relazioni…. e soprattutto le idee.
Autonomia e libertà dei lavoratori sono concetti su cui Siemens Italia conta. Concetti sui quali lavora da anni, e precisamente dal 2011, anno in cui ha deciso di implementare un innovativo modello di lavoro flessibile e autonomo, dando così la possibilità ai propri dipendenti e collaboratori di lavorare in totale indipendenza ma, al tempo stesso, con grande responsabilizzazione individuale. Smart working quindi dove l’uomo deve essere al ‘centro’ per poter scrivere la tecnologia del futuro.
E come sostiene bene Golla: “Il nostro futuro si chiama crescita, senza crescita non c’è divertimento, non c’è sviluppo. Il nostro futuro si basa sì sull’innovazione, sulla governance, ma si basa soprattutto sulla qualità degli uomini e delle donne, sulla professionalità dei tecnici. Noi stiamo cercando di spingere e introdurre il concetto di smart working, e proprio ieri ne parlavo con il ministro Poletti, un concetto che paradossalmente non viene capito e recepito da tutto il sindacato in ottica positiva. Noi in Siemens già dal 2011 abbiamo 1.700 persone a contratto smart working che vuol dire lavorare meglio, vuol dire dare fiducia ai propri dipendenti che poi te la ritornano. Come dico sempre ‘fallo dove vuoi, fallo all’ora che vuoi, ma fallo bene’. Credo che l’innovazione migliore che potremmo sperimentare nel nostro Paese sia proprio lo smart working che vuol dire disco verde ai giovani, plus, fiducia, condivisione degli obiettivi, vita moderna dove non hai l’orologio, una vita che merita di essere vissuta, una vita di interazione culturale tra impegni professionali e vita privata”.