Le tecnologie digitali sono il fattore abilitante imprescindibile tramite il quale realizzare da una parte sistemi di gestione e monitoraggio degli impianti sempre più sofisticati e volti ad eliminare le perdite, dall’altra fornire agli utenti finali, dai singoli individui fino alle grandi imprese energivore, gli strumenti per sviluppare la consapevolezza dei consumi e degli sprechi generati. Sono i temi affrontati durante l’undicesima edizione di SUOM – Smart Utility Open Meters, promosso dallo Smart Metering Group di ANIE CSI, l’Associazione che in Confindustria rappresenta l’industria dei componenti e sistemi per impianti. Un importante momento di aggiornamento e confronto per i numerosi operatori presenti all’evento che ANIE ha realizzato quest’anno in partnership con Gruppo HERA e svoltosi il 14 novembre scorso a Bologna.
In apertura lavori il messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin è stato letto alla platea dello Spazio HERA dal giornalista Maurizio Melis che ha condotto i lavori della giornata.
Quattro i panel di discussione che si sono poi susseguiti nel corso della mattinata con l’obiettivo di analizzare le evoluzioni tecnologiche in atto e le prospettive future dell’innovazione digitale dello Smart Metering: lo stato dell’arte delle risorse PNRR in campo per la digitalizzazione delle reti di distribuzione e la sostituzione tecnologica; le tecnologie che supportano la gestione degli impianti e forniscono ai clienti la migliore esperienza di servizio, dall’avviso di calo di potenza elettrica al blocco dell’erogazione del gas in caso di terremoto; l’ecosistema CER e l’uso degli smart meter per creare la consapevolezza dei consumi elettrici; infine, le sfide della cybersecurity nelle utilities. L’obiettivo è la decarbonizzazione attraverso la twin transition, ambientale e digitale.
Gli standard tecnologici possono trovare applicazioni e intersezioni, ancora non sfruttate. Come l’infrastruttura della trasmissione dati. Un esempio viene dal capitalizzare l’esperienza del roll-out dei contatori gas anche per la trasmissione dati del consumo dell’acqua. Un risparmio che su scala industriale permetterebbe di liberare investimenti sulla manutenzione della rete idrica e contrastare le perdite. Traducendosi, in ultima analisi, in un risparmio per l’utenza. Un esempio di quanto la digitalizzazione dei sistemi per impianti permetta l’interoperabilità e la scalabilità dei sistemi di misurazione.
In Italia, dove ci sono circa 36 milioni di contatori elettrici, la sostituzione procede a ritmo sostenuto. Sono infatti 32 milioni i dispositivi di “vecchia generazione” già rimpiazzati da Smart Meter 2G, tecnologie più performanti e capaci di trasmettere i dati di consumo in tempo reale. La rete di distribuzione idrica italiana è caratterizzata da una bassa efficienza, con il 41,2% di acqua disperso in fase di distribuzione a causa dell’obsolescenza strutturale delle reti, e la penetrazione degli smart meter è a oggi limitata al 4%. Mentre a fine 2022 gli smart meter sulla rete gas sono l’81% sul parco totale di 24,1 milioni di contatori gas.