Bosch Rexroth è stata incaricata di ammodernare l’intero sistema idraulico dell’ascensore del pilone Ovest della Torre Eiffel a Parigi. Olivier Ismeurt, project manager incaricato dichiara: “Manca, però, lo schema circuitale dell’intero sistema; inoltre, le trasformazioni apportate negli anni ’80 hanno alterato lo stato d’origine”. Perciò, unitamente al suo team e al gestore, la Société d’Exploitation de la Tour Eiffel (SETE), il tecnico ha esaminato e ricostruito l’originaria soluzione tecnica, risalente agli albori dell’idraulica industriale.
Con oltre 250 milioni di visitatori dalla sua inaugurazione nel 1889, la Torre Eiffel è l’opera architettonica più visitata al mondo. Già molti anni fa, appositi elevatori portavano in alto le persone in sicurezza e comodità. L’azionamento idraulico indiretto ricalca l’idea progettuale di Gustave Eiffel: “Gli ingegneri di allora furono davvero geniali, sviluppando una soluzione estremamente affidabile con calcoli e metodologie di produzione estremamente semplici”, rimarca Ismeurt.
Per il progetto di trasformazione, Bosch Rexroth ha invece potuto sfruttare software all’avanguardia, potendo così verificare in anticipo il comportamento, statico e dinamico, dell’intero sistema: idraulica, meccanica e unità di controllo. Il team ha così assicurato un corretto dimensionamento e funzionamento di tutti i componenti e dell’intero sistema.
Il sistema idraulico riprende la configurazione originale, con due cilindri di sollevamento e tre cilindri accumulatori di pressione; diversamente dal sistema originale, però, non sono le valvole a far salire e scendere l’ascensore, ma pompe a cilindrata variabile. In tale modo l’ascensore, che oggi trasporta fino a mille passeggeri all’ora, consuma circa il 25% di energia in meno rispetto alla soluzione storica. Una particolare sfida si è posta agli specialisti Bosch Rexroth: il vano pompe sotterraneo, dove venne installata parte del sistema di azionamento idraulico, è raggiungibile soltanto con un montacarichi di dimensioni piuttosto ridotte. I tecnici, perciò, hanno dovuto scomporre alcuni dei componenti Rexroth e riassemblarli nel vano pompe. E anche l’accesso al vano macchine, in cui andavano montati i cilindri, non è risultato agevole: “Non dimenticherò il momento in cui abbiamo fatto scendere nel vano macchine, con precisione al centimetro, cilindri pressurizzati da 18 metri di lunghezza”, ricorda Olivier Soret, Responsabile di Bosch Rexroth Francia per la messa in servizio dell’idraulica della Torre Eiffel.