Era il 1958 quando, alla fiera delle macchine utensili di Parigi, Siemens presentò per la prima volta al mercato Simatic G. Allora si trattava di un sistema orientato alla sostituzione di relè e contattori, oggi, a cinquant’anni di distanza e alla sesta generazione, Simatic S7 consente di risolvere in modo semplice pressoché tutti i compiti di automazione grazie al concetto di Totally Integrated Automation.
Da sempre al passo con le moderne possibilità offerte dalla tecnica dei semiconduttori e a sua volta impulso a nuovi progressi, Simatic al suo esordio era già una soluzione innovativa. Capace di risolvere compiti di automazione tramite funzioni logiche fondamentali, conteggio e memorizzazione, Simatic G consentiva anche di pilotare, direttamente con uscite digitali di potenza, contattori, valvole solenoidi o altri elementi di controllo, adattandosi ad applicazioni in cui erano richiesti alti livelli di affidabilità, come sottostazioni di trasformazione e impianti energetici.
“Gli anni Settanta”, spiega Giovanni Bramati, del settore Industry di Siemens, “segnarono una prima tappa decisiva per il futuro sviluppo del nostro Plc”. In quel periodo, infatti, ci fu un notevole progresso nella progettazione di sistemi microelettronici che, uniti all’evoluzione e all’aumentata affidabilità dei supporti di memoria, consentirono di ridurre notevolmente le dimensioni dei dispositivi, segnando un passaggio dalla logica cablata alla logica programmata. Era l’epoca di Simatic S3 e Simatic S5 e Siemens diede una svolta al mercato dell’automazione.
Una vera e propria rivoluzione nel settore dell’automazione però, Simatic la introdusse nel 1996, con la messa a punto del concetto di Totally Integrated Automation, alla base dell’attuale generazione Simatic S7. “Fino ad allora”, continua Bramati, “si era trattato di dispositivi individuali e specifici per le singole funzioni del processo produttivo. Grazie alla nuova architettura, Simatic divenne la soluzione unica e integrata per la gestione di un impianto durante l’intero ciclo di vita: dalle fasi di pianificazione progettuale, engineering, messa in servizio e training, all’esercizio effettivo fino alla manutenzione e al service”. I vantaggi introdotti dalla nuova soluzione furono enormi: la semplificazione dei processi produttivi, il miglioramento dell’efficienza e la riduzione dei costi e dei fermi macchina, novità destinate a cambiare completamente il mondo dell’industria e ad affermare definitivamente Simatic come il Plc più venduto al mondo.
Ulteriori novità sono previste per il prossimo futuro. “La tendenza oggi”, dice Bramati, “è la trasformazione del Plc da una funzione di trasferimento dati all’isola produttiva alla progettazione virtuale di tutto il processo di produzione, secondo un concetto di fabbrica digitale”. In questa direzione si sta muovendo Siemens, sia dal punto di vista della ricerca sia dell’acquisizione di nuove competenze. Esemplare in questo senso è la recente integrazione della multinazionale americana di software Ugs, oggi Siemens Plm Software, nell’esistente attività di automazione industriale.