È stato eletto il nuovo consiglio direttivo AIIC per il prossimo triennio con la nomina a presidente del ricercatore Sandro Bologna (subentra a Salvatore Tucci), a vicepresidenti Bruno Carbone (Enav) e Silvio Fantin (GSE), segretario Roberto Setola (Università Campus Biomedico) e tesoriere Guido Pagani (Banca d’Italia). Nel nuovo direttivo siedono anche Emiliano Casalicchio (Università Roma Tor Vergata), Gregorio D’Agostino (Enea), Dario de Marchi (Acquirente Unico), Luisa Franchina (Presidenza del Consiglio dei Ministri Dip. Protezione Civile), Stefano Panzieri (Università Roma Tre), Andrea Rigoni (Poste Italiane GC-SEC Global Cyber Security Center) ed Enzo Maria Tieghi (ServiTecno).
“Il rinnovo del vertice dell’AIIC – ha detto Bologna – cade in un momento di crescente interesse pubblico e privato, in Italia e in Europa, per la protezione delle infrastrutture critiche anche per le diffuse tensioni geopolitiche internazionali e gli sviluppi della cyberwar. Per questo intendiamo contribuire in modo significativo al sostegno degli organi istituzionali nella risoluzione dei problemi tecnici, scientifici e gestionali che si presenteranno su questo fronte”.
Ricordato che il termine protezione infrastrutture critiche (PIC in italiano e CIP Critical Infrastructure Protection in inglese) fu usato per la prima volta alla fine degli anni Novanta in una Direttiva governativa del Presidente degli USA, il neo presidente Bologna ha precisato che “per infrastruttura critica (IC) si intende ogni installazione essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della governante, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione di un Paese e il cui danneggiamento o distruzione avrebbero un impatto significativo a causa dell’impossibilità di mantenere tali funzioni. Esempi tipici di IC sono le reti di trasmissione e distribuzione dell’energia, le reti dei trasporti e le reti di telecomunicazione”.
Tale protezione ha assunto notevole rilievo in Europa con l’emanazione della Direttiva Europea 2008/114/CE, che individua e designa le infrastrutture critiche europee e la valutazione della necessità di migliorarne la protezione. Proprio in questi giorni essa è stata ripresa dal Governo italiano con l’emanazione del Decreto Legislativo che recepisce e attua la Direttiva UE.
Il crescente interesse delle istituzioni è parallelo all’aumentata consapevolezza del problema da parte di tutti i gestori di Infrastrutture Critiche, continuamente chiamati a difenderle sia dagli attacchi fisici sia, e sempre di più, dagli attacchi informatici, con conseguenze che possono andare ben oltre la sola infrastruttura attaccata a causa della loro stretta interdipendenza.
Esempi evidenti di interdipendenza sono l’infrastruttura ferroviaria e l’infrastruttura elettrica, esempi più subdoli sono l’infrastruttura sanitaria e l’infrastruttura dei trasporti su strada, come messo in evidenza dallo sciopero degli autotrasportatori italiani del 2009.
L’AIIC, costituita nel 2006 da un gruppo professionisti provenienti dal mondo delle grandi infrastrutture nazionali, della ricerca e dell’accademia, in questi anni ha svolto un’attività di primo piano nella diffusione di una cultura e di una consapevolezza del problema della protezione delle infrastrutture critiche e di sostegno alle istituzioni.