Alla fine della scorsa settimana è stata ufficializzata da due distinte dichiarazioni delle società l’esistenza di una “possibile offerta” da parte di Schneider Electric per l’acquisizione di Invensys, società quotata alla borsa di Londra.
Tale “possibile offerta”, così come viene definita nelle comunicazioni delle due società, prevederebbe un prezzo di 505 pence per azione, di cui 319 pence in contanti e 186 pence in nuove azioni Schneider Electric. Al momento della notizia, giovedì 11 luglio, queste cifre corrispondevano a un premio del 15% rispetto al valore delle azioni di Invensys sul mercato azionario di Londra. Le azioni di Invensys sono salite però già a quota 511 pence nella giornata di venerdì 12 luglio.
Qualora l’operazione andasse in porto, si tratterebbe della maggiore operazione di acquisizione degli ultimi anni nel settore dell’automazione. Basti pensare che il valore complessivo dell’operazione sarebbe di ben 3,31 miliardi di sterline, pari a circa 3,8 miliardi di euro.
Per avere un termine di paragone, basti pensare che l’acquisizione di Baldor da parte di ABB nel 2010 costò 4,2 miliardi di dollari (all’epoca circa 3,2 miliardi di euro), comprensivi però di 1,1 miliardi di dollari di debiti della società acquisita.
Questa operazione dimostrerebbe l’intenzione di Schneider Electric di rafforzarsi nel settore dell’automazione industriale e, in particolare, in quello dell’Oil & Gas e dell’industria di processo, da cui Invensys e i suoi marchi (su tutti ricordiamo Foxboro, Wonderware, Triconex, SimSci e InFusion)
ricavano una quota significativa del proprio fatturato.
Entro l’inizio di agosto Schneider Electric dovrà decidere se dar seguito a questa trattativa con una proposta vincolante oppure no.