L’additive manufacturing si sta rivelando nel primo semestre del 2021 una preziosa risorsa per la produzione. Dai dati delle vendite riscontrate da Elmec 3D da gennaio a oggi, sempre più aziende hanno investito nella stampa 3D per gestire una produzione flessibile presso le proprie sedi, senza ricorrere ad approvvigionamenti dall’estero.
Il ritorno alla produzione nel Paese di origine di un’azienda quest’anno è stata una scelta necessaria per diverse realtà e rappresenta una tendenza in atto già a partire dal 2014 e che oggi vede Italia e Francia come i Paesi europei che hanno registrato un maggior “ritorno” di aziende e impianti. Tra i fattori che hanno contribuito a questa tendenza c’è l’incremento dei prezzi delle materie prime che, nel 2021, ha rallentato l’andamento della produzione tradizionale: ferro, rame, petrolio e legno hanno registrato incrementi rispettivamente del 38%, 26%, 53% e 7% nell’arco dell’ultimo anno. A questo si aggiunge la crescita sia dei costi, sia dei tempi dei trasporti tramite container via nave.
In questo scenario, Elmec 3D sta riscontrando due trend di sviluppo dell’adozione dell’additive manufacturing come metodo di produzione.
Il primo è la crescita del 50% di acquisto hardware, in particolare nel comparto industriale; ne è un esempio l’azienda bresciana DUEPI, specializzata nello stampaggio di polimeri plastici e silicone liquido. L’azienda, che possedeva già la tecnologia in casa, ha deciso di integrare la nuova stampante HP JET Fusion 5210 per aumentare la produzione in stampa 3D, aggiungendo la possibilità di produrre componenti in TPU, il polimero termoplastico per tecnologia MJF di HP. DUEPI, inoltre, produce componenti interni alla fabbrica che le consentono rapidità e personalizzazione nella realizzazione di nuovi componenti e pezzi di ricambio in perfetta linea con le logiche di lean manufacturing, un processo che ormai è entrato a far parte di tutte le industrie e che apporta notevoli vantaggi all’impresa. Già tre anni fa DUEPI aveva deciso di integrare la tecnologia di manifattura additiva, in funzione delle esigenze sempre più specifiche e personalizzate da parte dei clienti.
A oggi, grazie all’investimento che DUEPI ha effettuato nell’adozione della nuova stampante HP JET Fusion 5210, i benefici che questa tecnologia ha apportato alla sua produzione sono molto rilevanti: nessun vincolo di forma e geometria; possibilità di produrre anche piccoli lotti personalizzati, velocità di produzione, personalizzazione totale e modifica e ristampa rapida.
Il secondo trend consiste, invece, nell’incremento della domanda di materiali consumabili a conferma della crescita in termini di produzione con manifattura additiva nelle aziende. Il materiale più richiesto è la poliammide 12 che, grazie alle sue proprietà come la leggerezza e la resistenza meccanica, rappresenta il materiale più versatile ai fini dell’impiego in diversi settori: dall’industria, all’automotive, al fashion, al medicale e altri svariati ambiti.
Inoltre, la grande potenzialità di questi materiali risiede nella loro riusabilità: la tecnologia MJF di HP garantisce un altissimo tasso di riutilizzabilità della polvere in eccesso dopo la produzione, che arriva al 100% ad esempio per il polipropilene.
“Stiamo assistendo ad un profondo cambiamento di approccio nei confronti della manifattura additiva” afferma Martina Ballerio, business unit manager di Elmec 3D. “Le aziende italiane stanno affrontando la transizione verso produzioni mirate, riduzione della filiera e dei trasporti intercontinentali, una capacità di razionalizzare il più possibile le produzioni. E lungo questo percorso stanno scoprendo che la stampa 3D industriale diventa strategica sia per abbattere i costi delle prototipazioni, sia per sostituire la produzione di componenti prodotte all’estero”.