Sempre più aziende, sia produttrici che terze parti logistiche (3PL), stanno mostrando grande interesse nell’implementazione di robot mobili all’interno delle proprie strutture. Essendo una tecnologia relativamente nuova, i primi interrogativi che si pongono i manager di queste aziende sono sempre più o meno gli stessi: “Come possiamo iniziare? Come possiamo assicurarci che il progetto sia un successo? Di quanti robot abbiamo bisogno?” Ma soprattutto si ha molta fame di conoscenza delle esperienze altrui, ci si interroga su come le altre aziende che hanno già percorso questa strada si sono mosse.
Possiamo imparare qualcosa dalla loro esperienza?
Per iniziare, è necessario partire da un progetto pilota, che analizzi la situazione iniziale senza perdere di vista l’obiettivo finale. Se il progetto di business è totalmente nuovo è necessario trovare una soluzione scalabile. Il modo migliore per farlo è affidarsi a un system integrator specializzato in applicazioni per la robotica, con una soluzione che permetta di cominciare la sperimentazione con un investimento iniziale contenuto. La soluzione dovrà poi essere facilmente implementabile in tutta la struttura per dar vita a un progetto su larga scala. Essenziale è essere tutti d’accordo: manager, colleghi, dipartimento IT e sicurezza. Esaminare a fondo il proprio piano di lavoro è un altro passo fondamentale. Nel momento in cui si decide di implementare una soluzione robotica mobile è necessario analizzare come viene impiegato il tempo in azienda, quali sono i costi di manodopera a pieno regime, avere ben chiari i percorsi logistici interni di tutto il materiale oltre che il grado di flessibilità delle linee produttive. Senza un progetto solido in mente si rischia di non dare le giuste priorità e dedicare tempo e risorse a progetti che non hanno un ROI direttamente collegato.
Il robot al fianco delle persone
Per implementare i robot mobili nella propria azienda, bisogna prendere atto del fatto che molte delle persone che andranno a interagire giornalmente con i robot potrebbero non gradire più di tanto l’arrivo dei nuovi “colleghi”. Quando un’azienda avvia un progetto di automazione, i dipendenti potrebbero preoccuparsi per il loro lavoro, sentendosi a rischio. Ecco che entra in gioco il “savoire faire” di un’azienda, la quale sarà in grado di sfatare tutte le credenze e i preconcetti negativi dimostrando che l’automazione può facilitare il lavoro dei dipendenti, permettendo di accedere ad incarichi molto più soddisfacenti, di responsabilità e molto meno ripetitivi. Ciò può inoltre favorire il miglioramento dell’ambiente lavorativo stesso generando come armonia generale, quel plus che crea appartenenza.
Dalla Scandinavia con automazione
Un esempio di successo è Stera Technologies, un produttore a contratto di meccanica ed elettronica che impiega oltre 800 professionisti dislocati in sei fabbriche tra Finlandia e Estonia. Nello stabilimento di Turku, in Finlandia, l’azienda ha deciso negli ultimi anni di condurre un processo di automazione per aumentare la produttività e permettere all’azienda di rimanere competitiva sul mercato. Questo progetto ha portato il numero di robot impegnati nella produzione industriale da 13 a 26 unità. Questa implementazione ha però generato un problema logistico: la consegna del materiale, effettuata dal personale, non riusciva a tenere il passo con le celle di produzione automatizzate. Per evitare tempi morti nel flusso produttivo l’azienda ha deciso di impiegare il robot mobile autonomo MiR500, di Mobile Industrial Robots, per effettuare il trasporto delle componenti tra il magazzino e la produzione.
Per Stera questa si è rivelata la soluzione vincente
Stera offre ai propri clienti una produzione altamente personalizzata e opera in un ambiente dinamico dove flussi di lavoro e layout della struttura cambiano frequentemente. In questo caso è stato necessario scegliere una soluzione versatile, in grado di adattarsi rapidamente a ogni cambiamento.
Il MiR500 è stato per Stera la scelta ideale, dal momento che il robot per muoversi utilizza i propri sensori e le mappe precaricate e non necessita di costosi interventi all’interno della struttura, indispensabili invece per implementare un tradizionale veicolo a guida automatica (AVG). Con un carico utile di 500 kg e la possibilità di spostare dieci differenti tipi di pallet e gabbie, il MiR500 si è perfettamente integrato nell’azienda e collabora ora con addetti e carrelli elevatori, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Quando Stera ha investito in questa soluzione ha dimostrato che in realtà l’implementazione del robot mobile ha effettivamente creato posti di lavoro, permettendo ai lavoratori di svolgere compiti più importanti e di aumentarne il numero. Mostrando la capacità del robot di potersi fermare o evitare un ostacolo incontrato, Stera ha fatto comprendere ai propri dipendenti quanto il sistema sia davvero utile e assolutamente sicuro. I lavoratori ne hanno quindi apprezzato la semplicità di configurazione e programmazione e compreso quanti vantaggi avrebbe portato. Quando gli operatori hanno bisogno di componenti, devono semplicemente premere un pulsante e il MiR500 si occupa del trasporto, posizionando il tutto sullo scaffale corretto. Dall’inizio del progetto di automazione, Stera ha aumentato ogni anno il proprio fatturato in modo significativo e l’implementazione del MiR500 è un esempio di successo che aiuta l’azienda a raggiungere i propri obiettivi. L’adozione del MiR500 nella struttura Stera a Turku ha avuto un tale successo, che è diventato il progetto pilota per altri impianti.