Ethos Media Group ha diffuso i risultati della quinta indagine finanziaria “Italian Security Leaders, Top 25” basata su bilanci ufficiali.
Quest’ultima è l’unica indagine svolta in Italia che fornisce una visione chiara del mercato nei vari segmenti del settore della sicurezza ed è stata condotta in collaborazione con Plimsoll Publishing, società con pluriennale esperienza e solida reputazione nel campo dell’analisi settoriale e di mercato, nonché partner finanziario di Ethos Media Group.
Secondo il report poco meno del 50% delle imprese di sicurezza in Italia è riuscito nel 2017 ad aumentare il fatturato. “Su 363 aziende operanti in Italia e prese in esame si è registrata una crescita complessiva del 6, 2% nel 2018.” Afferma Domenico Panetta, responsabile marketing di Plimsoll. “Partendo da questo dato, va fatto notare che comunque la percentuale di aziende in crescita è inferiore al 50%. Da un lato si osserva un gruppo di imprese dinamico che rafforza la propria posizione sul mercato. Dall’altro vi è una moltitudine di realtà che stenta a mantenere il proprio fatturato, produce scarsi utili e potrebbe compromettere nel medio termine la propria solidità finanziaria”.
Il comparto della security sta diventando sempre più competitivo, con operazioni di acquisizione in fase di definizione e barriere all’ingresso significativamente più basse rispetto a qualche anno fa. “Nonostante l’instabilità economica e l’economia sotto stress, l’Italia resta la nona economia più grande del mondo. Il mercato della security, che vale ad oggi più di 1,8 mld di euro, ha peculiarità uniche: è in crescita ma contemporaneamente registra un declino del numero dei player. Questo mostra la competitività di un mercato in cui se non si vuole scomparire occorre tenere sott’occhio innovazioni e tendenze”, ha commentato Andrea Sandrolini, Managing Director di Ethos Media Group.
Dall’analisi è emerso che fattori come l’espansione dell’e-commerce, la maggiore diffusione territoriale dei negozi di elettronica e politiche commerciali inadeguate sono considerati la causa primaria del declino di numerose realtà italiane della sicurezza. Le aziende maggiormente esposte a questi fattori competitivi sono tipicamente PMI produttrici, distributrici o system integrator, operanti in ambito regionale.
L’indagine “Italian Security Leaders, Top 25” evidenzia che i produttori di dispositivi di sicurezza sono i soggetti meno a rischio dal punto di vista finanziario: solo 1 azienda su 10 presenta seri problemi di cash flow ed elevato indebitamento; questi dati indicano l’espansione della distribuzione che registra un segno positivo per il 12,2%. I livelli di revenue medi sono in aumento rispetto al 2016 e la crescita premia maggiormente le imprese del segmento videosorveglianza e i produttori di sistemi antincendio; per loro il trend positivo è a due cifre, rispettivamente 10,9% e 10,6%. La categoria dei produttori in Italia possiede quindi skill e task sufficienti per affrontare con ottimismo i prossimi 24 mesi, tuttavia, la notevole presenza di aziende sane ma in difficoltà commerciale potrebbe dar luogo a nuove acquisizioni che, inevitabilmente, sposterebbero gli equilibri di forza tra i leader di settore.
Risulta più dinamica e fluida la situazione dei distributori di dispositivi di sicurezza, l’analisi ha infatti confermato che questa categoria prosegue il trend di crescita avviatosi nel 2015, con un 12% di incremento fatturato.
Il segmento dei system integrator è invece quello che ha mostrato un deflating maggiore. Con un fatturato medio per azienda di poco più di cinque milioni di euro e un tasso di crescita negativo (-0, 5%), le imprese rientranti in questa categoria hanno fatto un passo indietro rispetto all’ultimo anno. Le difficoltà commerciali sono più comuni nelle PMI, mentre le società più grandi crescono invece a livelli sostenuti (+6%) e mantengono buoni livelli di revenue. Per quanto riguarda la localizzazione, il Nord-Ovest si conferma l’area con la maggiore concentrazione di aziende operanti nel comparto della sicurezza, ma sono le imprese del Nord-Est a crescere di più su base annuale. Nel Mezzogiorno il numero di soggetti attivi nel comparto security è sceso a 32 (dagli iniziali 39 rilevati nel 2018).