La ricerca italiana nell’ambito della robotica è fra le più avanzate al mondo. Analizzando infatti le principali metriche dedicate a definire il suo l’impatto, secondo tre indicatori universalmente accettati della banca dati SciVal, che fa capo a Scopus, l’Italia è al secondo posto al mondo dietro gli Stati Uniti, classificandosi addirittura prima in termini di output scientifici in uno dei tre indicatori. L’eccellente preparazione di base che caratterizza l’Italia è, tra l’altro, per nostra stessa vocazione culturale, fortemente interdisciplinare.
Cosa frena dunque il processo di trasferimento tecnologico che da questi centri di eccellenza (università, centri di competenza, centri di ricerca) dovrebbe trovare attuazione pratica all’interno delle nostre imprese? Partendo dall’idea lanciata da Andrea Zanchettin, docente del Politecnico di Milano e contenuta nella Carta delle Idee, Universal Robots ha riunito intorno allo stesso tavolo (virtuale) i principali attori del trasferimento tecnologico italiano.
Hanno preso parte all’evento, oltre a Zanchettin autore dell’idea, Enrico Pisino (CEO del competence center CIM 40), Stefano Cattorini, direttore generale del Bi-Rex di Bologna, Augusto De Castro, direttore generale del MADE di Milano. Paolo Rocco, direttore del dipartimento di ricerca sulla robotica del Politecnico di Milano, e Alessandro Zanella, senior specialist del Centro Ricerche Fiat, completavano il panel dei ricercatori. Antonio Romeo del Dintec (il consorzio fra Unioncamere ed ENEA) ha invece portato il punto di vista delle imprese.
Anna Ascani, sottosegretario del MiSE, ha portato il saluto delle istituzioni e del Ministero che maggiormente è coinvolto nelle attività dei competence center e nello sviluppo dell’innovazione tecnologica per le imprese.
“Rendere i vantaggi dell’automazione e dell’innovazione disponibili per ogni tipo di impresa, è l’obiettivo con cui è stata sviluppata la robotica collaborativa da Universal Robots ormai nel 2008″ ha commentato Gloria Sormani, country manager di Universal Robots. “La robotica collaborativa è entrata come asset fondamentale nel Piano Nazionale della Ricerca licenziato lo scorso anno: è una tecnologia in grado di trovare applicazione in ogni fabbrica migliorando le condizioni di lavoro e la produzione. Ora sta a noi far sì che l’eccellenza della ricerca italiana giunga anche alle piccole aziende, che spesso rimangono ai margini del flusso di trasferimento di competenza. Per questo abbiamo scelto di discuterne con i principali attori del trasferimento tecnologico, pubblici e privati”.