Lo studio “La trasformazione del settore macchine utensili e nuove sfide per la crescita e l’internazionalizzazione”, che è stato presentato da Gianni Panconi, Partner EY, M&A – TAS Industrial Product Leader alla Bi-Mu di Milano, ha come oggetto l’analisi finanziaria delle società italiane nel settore delle macchine utensili dal 2008 ad oggi.
Secondo lo studio l’Italia rappresenta il secondo Paese in Europa per produzione (4° a livello mondiale) con un significativo livello di export. Nel 2017 il 57,6% della produzione è stato esportato, soprattutto in Germania, Cina e Stati Uniti. L’azienda italiana ha registrato una crescita nel corso del periodo analizzato con significativi livelli di marginalità e di basso indebitamento finanziario. Ha peraltro resistito agli impatti negativi della crisi finanziaria (manifestatasi principalmente nei risultati finanziari del 2009).
L’azienda italiana ha registrato dal 2009 una crescita del fatturato di ca. 8% (CAGR), recuperando e oltrepassando i livelli pre-crisi, con una marginalità media nell’intorno del 9-10% e una bassa leva finanziaria. Pertanto ha tutti gli strumenti per poter investire e finanziare la crescita futura, che può essere intrapresa attraverso due strade: lo sviluppo di una strategia per entrare in maniera diretta nei mercati esteri considerati strategici (crescita organica) o attraverso operazioni di finanza straordinaria (M&A) per l’acquisizione di targets estere (crescita inorganica).
Nel periodo 2008-2018 si contano 33 deal che hanno coinvolto 15 società sia lato venditore che acquirente.