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Qualità e metodoERT

“Dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili e necessarie per meglio risolverla, e cominciare dagli oggetti più semplici… per risalire a poco a poco… alle conoscenze più complesse”: la seconda e la terza regola del metodo di Cartesio sono state citate da Giorgio Beghini, presidente di O.S.T. per presentare il nuovo pacchetto software Alveis, letteralmente ‘il letto del fiume’, durante la conferenza stampa tenutasi di recente a Milano.
Alveis si propone come soluzione per la progettazione, lo sviluppo e l’implementazione di nuovi processi organizzativi aziendali ed è l’ultimo prodotto dell’azienda padovana O.S.T. che, nata nel 1987 per operare come società di consulenza aziendale, offre strumenti per pianificare e gestire progetti, per comunicare le informazioni, per coinvolgere e motivare le persone che vi partecipano. La società, che collabora attivamente con l’Università di Padova, offre anche servizi di formazione e ha già al suo attivo il software Cardinis ideale per la gestione di progetti, risorse, comunicazione e documenti per facilitare la pianificazione, migliorare la comunicazione e il coordinamento del team di progetto. Alveis nasce dall’esperienza acquisita dalla società stessa nell’ambito dell’organizzazione aziendale e della qualità del processo produttivo. In particolare viene ideato per rispondere alle esigenze della revisione della normativa ISO 9000, che promuove un approccio all’organizzazione aziendale per processi, intesi come un insieme di attività correlate o interagenti, che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita. Il modello di organizzazione basato su processi è considerato da O.S.T. un punto chiave per la qualità e il successo di un business. “Il successo di un’azienda dipende da come sono svolte le attività e dal loro grado di integrazione” sostiene Beghini. Gli elementi di valutazione della qualità di un’azienda sono dunque da un lato la capacità di progettare e gestire sistematicamente i processi integrando le attività correlate e dall’altro di migliorarli introducendo innovazioni. O.S.T. ha acquisito esperienza e autorevolezza in materia di qualità dei processi dalla sua esperienza, in primo luogo nell’adeguarsi ai requisiti di Efqm (European Foundation Quality Managment), ente non profit che valuta l’efficienza del management e di cui è uno dei 37 membri italiani; è stata inoltre una delle prime società italiane ad avere ottenuto la certificazione ISO 9001 secondo la revisione delle normative del 2000.

Dal complesso al semplice

Per O.S.T. la qualità e l’eccellenza sono obiettivi che si raggiungono con l’applicazione di un metodo a lungo studiato e sperimentato.
Si tratta di un metodo gerarchico top-down che rappresenta i sistemi come una rete di attività interconnesse che trasformano input in output utilizzando risorse e soggetta a controlli: è stato chiamato Idef0 in riferimento a Idef (Integrated computer aided manufacturing DEFinition method), una tecnica sviluppata alla fine degli anni ‘70 da US Airforce. Elemento chiave di un metodo top down è scindere la complessità in elementi discreti e semplici. E saper affrontare la complessità è un requisito che sta diventando sempre più importante: le aziende spesso si trovano a gestire contemporaneamente progetti interconnessi tra loro con risorse e tempi limitati, a gestire un numero crescente di informazioni.
Complessità è, poi, quella che si affronta quando si tratta di mappare le relazioni umane: Beghini ha ricordato a questo proposito le difficoltà incontrate quando la società si è trovata a studiare un software per valutare la qualità non di un’azienda manifatturiera, realtà nota, ma di una casa di riposo. Ecco che un metodo sperimentato diventa strumento indispensabile per rispondere a domande quali: Qual è il processo organizzativo? Quali sono i requisiti per valutare la qualità dell’organizzazione?
“La parola scritta quando interrogata maestosamente tace!” La battuta di Cyrano de Bergerac mostra bene, secondo Giorgio Be-ghini, il limite delle procedure aziendali così come concepite finora: fascicoli o file di regole che non ci vengono incontro quando necessitano di un’interpretazione o di applicazione concreta. A partire dall’importanza del metodo, Alveis è in grado di introdurre un’innovazione notevole nel modo di intendere le procedure. La procedura è da intendersi come una query, come la risposta all’interrogazione di un database. Insomma possiamo interrogare la parola scritta. Per quanto riguarda i software utilizzati, vanno ricordati Oracle e Java jsp.

Un’applicazione concreta

Uno dei primi clienti di Alveis è stata Speedline, azienda che opera nella produzione di ruote in lega leggera per auto e veicoli industriali. Guido Bolognari, direttore qualità, racconta come è nato il progetto.
A partire dalla necessità per la società di ricreare il proprio sistema qualità, sono stati individuati i seguenti obiettivi: creare un sistema qualità conosciuto, condiviso e diffuso, orientato ai processi e alle logiche di miglioramento, semplice e flessibile, misurabile, e che descriva tutto e solo ciò che serve al business dell’azienda.
La valutazione della realizzazione del sistema e dei risultati raggiunti è pienamente positiva; rispetto agli obiettivi elencati, quelli non ancora pienamente raggiunti risultano solo la diffusione e la capacità di descrivere tutto e solo ciò che serve al business dell’azienda. Alveis, dunque, è un software che si rivolge soprattutto alle aziende che vogliono valutare e certificare la qualità dei processi produttivi, qualsiasi sia la dimensione o il settore merceologico. Non solo quindi aziende manifatturiere, ma anche, per esempio, di servizi alla persona. Fra i clienti di O.S.T. compaiono infatti, accanto a grandi gruppi come Electrolux Zanussi, Fisher Italia, Merloni ecc. anche, inaspettatamente, alcuni enti locali. Fra i vantaggi che promette c’è in primo luogo la riduzione di costi e di risorse di gestione dei processi aziendali; e inoltre la capacità di ridurre i tempi di introduzione di migliorie e innovazioni.