Muoversi nell’acqua seguendo il flusso delle onde, o nell’aria, come fanno i semi trasportati dal vento, la soft robotics è un’innovativa branca della robotica che prende spunto dalla natura per dare vita a strutture robotiche flessibili e leggere, che, opportunamente dotate di sensoristica, possono aiutarci a rilevare dati, raccogliere informazioni, per esempio sullo stato di inquinamento dell’aria o sulla presenza di sostanze tossiche nell’acqua. Infatti, con i soft robot è possibile esplorare questi ambienti in modo non invasivo e più dinamico.
Ben lontani dall’idea che abbiamo dei robot industriali, rigidi, pesanti, confinati in ambienti circoscritti a causa della loro pericolosità in caso di contatto accidentale con l’uomo, i soft robot presentano una struttura morbida e flessibile, realizzata grazie anche all’uso di nuovi materiali, per cui possono lavorare a stretto contato con le persone senza che ci siano problemi di sicurezza.
Ma a che punto siamo con la ricerca? Lo chiediamo in questa video intervista a Pietro Pustina, Dottorando in Automatica, Bioingegneria e Ricerca Operativa – curriculum Automatica, del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale, dell’Università La Sapienza di Roma.
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Nuova ‘frontiera’ della robotica, la Soft Robotics apre dunque scenari e opportunità ancora tutte da esplorare e di cui parleremo più diffusamente durante il convegno ProgettistaPiù 2023.
Vi invitiamo a seguire in streaming il prossimo 25 gennaio la seconda giornata del convegno
ProgettistaPiù 2023 ‘L’Automazione nei 4.elementi’
e l’intervento di Pietro Pustina, per saperne di più su questi temi innovativi.