Il settore dell’Oil&Gas mostra segnali di ripresa. La domanda di energia risulta essere in crescita, soprattutto nei paesi in via di sviluppo; ripartono gli investimenti nell’upstream, che riguardano principalmente i paesi con grandi riserve di petrolio e gas (OPEC, Russia, Caspio), e nel downstream, che riguardano, invece, i paesi a forte crescita economica (Brasile, Cina, India). Il macro scenario è quindi positivo, con riferimento sia al comparto del greggio sia al gas naturale. Relativamente agli investimenti “on-shore”, dopo un periodo di stagnazione negli anni 2003-2004, si è registrata una crescita impetuosa, seguita da una nuova contrazione. La previsione del mercato nei prossimi anni lascia intravedere segnali di ripresa, con valori di investimenti che ritorneranno superiori ai 120 miliardi di dollari annui nel triennio 2011-2013. È quanto emerso dalla relazione di Daslav Brkic – vice president business & technology development, BU Onshore SAIPEM – al Convegno dell’Animp (Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale) dal titolo: “L’evoluzione del mercato Oil&Gas e le sfide per la filiera dell’impiantisca italiana”.
Nel corso del Convegno si è parlato anche dell’alleanza strategica tra grandi società di ingegneria e fornitori di componenti, elemento determinante per vincere le sfide della competitività internazionale in uno scenario energetico mondiale che vedrà una crescita significativa dell’energia (+40% da oggi al 2030). I driver principali della domanda energetica globale resteranno gli idrocarburi.
“Le aziende italiane attive in questo settore – ha dichiarato il presidente Fabrizio Di Amato – giocano un ruolo importantissimo in ambito internazionale grazie a relazioni locali e competenze costruite e riconosciute in tutti i Paesi del mondo. Questo patrimonio deve essere sostenuto dal sistema Italia nel suo insieme. Per questi motivi, confermo in questa sede, il mio massimo impegno affinché Confindustria e il Governo tengano sempre più in considerazione le ragioni dell’impiantistica italiana”.
Il vice presidente AnimP e moderatore del dibattito, Nello Uccelletti, ha ribadito l’importanza di valori come la qualità e la sicurezza nel settore Oil & Gas e la necessità, per le imprese italiane, di fare sistema per avere un ulteriore discriminante competitivo in un momento di moderata ripresa, ancora lontano però dai livelli d’oro del 2005 e 2006.
Il vice presidente Animp e responsabile della Sezione Componentisti d’impianto, Marco Pepori, ha evidenziato la rilevanza della filiera componentistica e della relativa industria manifatturiera nell’ambito della “dorsale industriale” italiana.
Come evidenzia anche la relazione di Roberto Nava, director di Bain & Company, la competitività dell’impiantistica italiana è una sfida che si vince grazie alla cooperazione lungo la filiera tra Oil Contractor e il sistema dei vendor. Saper includere nella propria offerta il know-how detenuto dai componentisti italiani rappresenta per l’Oil Contractor una fondamentale fonte di differenziazione che permette di mantenere il proprio vantaggio competitivo rispetto ai player emergenti in un mercato sempre più attento ai costi e in cui la tecnologia è sempre più facilmente accessibile.
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