«Le potenzialità dell’Industria 4.0 fino ad oggi conosciute sono una piccola parte di quello che si può ottenere combinando i vantaggi della trasformazione digitale e competenze manageriali sempre più avanzate. Se sapremo coniugare questi due elementi con modelli organizzativi ad alta performance indurremo una crescita ulteriore del sistema economico nazionale». È quanto sostiene Porsche Consulting, affiliata della casa automobilistica Dr.-Ing. h.c. F. Porsche AG di Stoccarda intervenuta settimana scorsa a Milano in occasione della tappa di avvicinamento alla fiera SPS di Parma dedicata alle “nuove frontiere e sfide per la trasmissione del moto e la potenza fluida.
Le tecnologie per la trasmissione di potenza, il controllo e l’automazione intelligente dei prodotti e dei processi industriali costituiscono una parte rilevante dell’automazione, settore che continua a crescere e che ha raggiunto un valore complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. In questo contesto, il piano nazionale “impresa 4.0” ha dato una particolare spinta: nel 2017 l’industria 4.0 italiana ha registrato una crescita del +30%, raggiungendo un valore di 2, 4 miliardi di euro, soprattutto per progetti industriali legati all’IoT, analytics e cloud manufacturing.
Gli incentivi fiscali si sono focalizzati sull’ammodernamento degli impianti, che secondo le elaborazioni Mise su dati Istat gennaio-novembre 2017 vs. stesso periodo 2016 hanno registrato un incremento dell’11%. «È stato subito evidente che gli investimenti in tecnologie fini a sé stessi non generano da soli crescita ma occorre che siano funzionali all’implementazione di strategie e nuovi modelli di business» – ha ricordato Giovanni Notarnicola, responsabile Digital. «Siamo in una nuova fase, in cui è fondamentale lavorare sull’organizzazione con un approccio “ambidestro” per riuscire a sfruttare le trasformazioni in atto. Acquisire una mentalità ambidestra garantisce all’impresa un vantaggio competitivo: con una mano dobbiamo rendere più efficiente il nostro attuale business, con l’altra dobbiamo sostenere la generazione di valore dei nostri clienti» Attraversiamo un’epoca in cui il concetto di settore è ormai sostituito da quello di “ecosistema” che richiede una ridefinizione dei ruoli e dei confini del proprio contributo nella catena del valore.