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Be different! Con Aras InnovatorERT

Nata nel 2000 dalla volontà di Peter Schroer di creare una soluzione PLM (Product Lifecycle Management) facilmente configurabile e aggiornabile, in grado di evolversi di pari passo con i processi aziendali e i modelli di dati, Aras ha aperto la strada a un concetto innovativo di software, con un approccio open source allo sviluppo e un modello di business basato sulla sottoscrizione di abbonamenti.

Negli ultimi anni l’azienda è stata oggetto di vari finanziamenti da parte di alcuni tra i maggiori fondi a livello mondiale, ultimo in linea di tempo GI Partners, il che le ha permesso di strutturarsi per competere in un mercato, quello del PLM, i cui attori principali sono costituiti da colossi come Siemens, PTC o Dassault Systèmes.

Oggi Aras conta circa 900 risorse, dedicate per il 35% allo sviluppo del prodotto e per il 40% al supporto clienti, e oltre 500 subscriber, gli abbonati. Le sottoscrizioni hanno una durata media di 3 anni o 60 mesi, ma i tempi variano molto in base alle esigenze del cliente. Il trend di crescita aziendale si è confermato anche nel 2022, con un retention rate del 95-97%.

Luigi Salerno, country manager italiano di Aras

L’headquarter dell’azienda è ad Andover, vicino Boston, ma vi sono altre sedi sia negli USA, per esempio a Detroit nel distretto dell’automotive, sia in Europa a Londra, Monaco, Lione, Copenhaghen e in Italia a Legnano, vicino a Milano; due gli uffici in Polonia, creati di recente, focalizzati su sviluppo tecnico e supporto, quindi in Giappone a Tokyo e in Cina a Shanghai.

“Aras può essere la soluzione vincente per le aziende che decidono di intraprendere un percorso di trasformazione digitale” ha sottolineato Luigi Salerno, country manager di Aras Italia, in occasione di un recente incontro con la stampa tecnica, “in quanto in grado di costituire un punto di incontro fra tecnologie eterogenee e una piattaforma centrale per l’integrazione di tutti gli applicativi nell’architettura aziendale, evolvendosi con essa e con le esigenze del cliente in modo semplice e flessibile”. Vediamo ora come.

La transizione delle aziende europee

Da una ricerca CIMdata commissionata da Aras, condotta alla fine dell’autunno 2022 coinvolgendo più di 440 dirigenti di 19 Paesi europei, emerge come il 2023 si presenti come un anno di grandi sfide per l’industria manifatturiera del Vecchio Continente: la crescita esponenziale dei costi legati all’energia e l’instabilità della supply chain rappresentano motivo di preoccupazione, così come la carenza di talenti, problema che diventerà ancora più cruciale con il pensionamento dei baby-boomer, in conseguenza del quale si teme andrà perso molto del know how maturato in azienda.

Inoltre, il 90% delle aziende si aspetta che la forte instabilità del momento si protrarrà oltre il 2023.

Le strategie fondamentali dell’industria manifatturiera per superare un periodo tanto incerto consistono in una digitalizzazione completa e in una maggiore collaborazione con i fornitori.

“In uno scenario denso di elementi imprevedibili, l’industria europea è attualmente più focalizzata a produrre in modo più attento. Per rispondere all’instabilità delle filiere, il 40% delle aziende ha già implementato una maggiore collaborazione con i propri fornitori, un altro 39% è in fase di definizione e il 17% sta pianificando ulteriori collaborazioni” sintetizza Salerno.

La digitalizzazione della supply chain è un tassello importante per sviluppare resilienza:

“Il 36% delle aziende ha già riprogettato la propria supply chain in funzione della digitalizzazione e un altro 42% è in procinto di farlo” prosegue Salerno: 1 azienda su 3 ha reagito all’instabilità delle supply chain apportando modifiche ai prodotti e circa 1 su 4 ha delocalizzato i siti produttivi.

La pressione che grava sulle aziende non è mai stata così intensa, ma i risultati dell’indagine sono comunque incoraggianti:

“8 aziende su 10 ammettono che la prospettiva di una permanente instabilità della supply chain è fonte di preoccupazione, tuttavia, grazie alle contromisure già adottate e ad altre che sono state pianificate, l’industria manifatturiera europea può prepararsi ad affrontare più efficacemente le crisi future” conclude Salerno. “Davanti alle sfide future le aziende sono chiamate ad agire, reinventandosi e sfruttando i vantaggi della digitalizzazione in termini di efficienza; soltanto in questo modo potranno resistere agli scossoni economici dovuti alla crisi globale”.

Quando si parla di digitalizzazione, la capacità di gestire i dati rilevati, ‘leggerli’ e analizzarli per trarne informazioni utili e ‘spendibili’ dal punto di vista aziendale rappresenta davvero il punto chiave. Qui entra in gioco Aras, fornitore dell’avanzata piattaforma low-code Aras Innovator, completa di applicazioni realizzate per governare la progettazione, costruzione e manutenzione di prodotti complessi.

La sua tecnologia consente la rapida realizzazione di soluzioni flessibili e aggiornabili per lo sviluppo di un business resiliente. La piattaforma Aras, attraverso le sue applicazioni per la gestione del ciclo di vita del prodotto, collega gli utenti di tutte le discipline e funzioni ai dati e ai processi critici durante il ciclo di vita del prodotto e lungo l’intera catena estesa dei fornitori. Aziende come Airbus, Audi, Denso, Honda, Kawasaki, Mitsubishi e Nissan utilizzano la piattaforma per gestire cambiamenti complessi e la tracciabilità; fra i partner di Aras figurano anche Ansiys e Aveva, che hanno deciso di utilizzare la piattaforma come ‘contenitore’ delle proprie soluzioni, nonché Microsoft, la cui soluzione cloud Azure è stata scelta come base per l’erogazione in modalità SaaS del software; inoltre, Aras è acquistabile tramite il marketplace di Microsoft. Oltre a ciò, sono numerose le partnership di Aras con le Università, che utilizzano la soluzione per i propri progetti.

A dimostrazione dell’approccio aperto e volutamente flessibile dell’azienda, infine, è disponibile una versione gratuita del software, liberamente scaricabile, per provarlo prima di deciderne l’acquisto.

“Essendo la piattaforma open source, i partner possono sviluppare applicativi anche specifici e renderli disponibili per applicazioni similari, il che rende la piattaforma ancora più completa e flessibile” spiega Salerno. “Le personalizzazioni non sono un problema, anzi diventano una risorsa per Aras, che nel contratto di licenza garantisce il supporto all’upgrade anche delle customizzazioni. Riteniamo infatti che non valga il detto ‘one size fits all’, anzi per noi ogni realtà è unica, con le proprie esigenze e peculiarità, che non possono essere soddisfatte da un applicativo generico” illustra il country manager italiano. “Ogni azienda deve individuare il proprio ‘digital thread’, il ‘filo digitale’ obiettivo del proprio percorso di trasformazione digitale, solo così la tecnologia diventa un aiuto e porta valore aggiunto, non diventa una ‘prigione’ o un ‘intralcio’ allo sviluppo”.

Una clientela variegata

I clienti di Aras sono molteplici e appartengono a svariati settori, dalla difesa e aerospazio all’automobile, dall’high tech electronics all’industria, per esempio le macchine automatiche, fino al medicale. Vediamo alcuni esempi.

“Gestiamo un portafoglio prodotti diversificato e con volumi di produzione limitati, ma con un elevato livello di personalizzazione, in un settore altamente regolamentato” afferma Maurizio Cosolo, direttore tecnico di IWT. “Le funzionalità che abbiamo costruito sono state sviluppate intorno alle reali esigenze di business e sono risultate immediatamente efficaci ed efficienti. Altro aspetto importante è che sono state immediatamente accettate e utilizzate dagli utenti. Questo è uno dei motivi principali del successo del progetto a oggi e probabilmente è l’elemento che ci darà benefici ancora maggiori nel lungo periodo”.

In conclusione

Come dimostrano gli esempi precedenti, Aras Innovator è una piattaforma resiliente:

“Un PLM deve essere trasparente e flessibile, pronto a evolversi in base ai cambiamenti del mercato e del business del cliente, adattabile all’azienda e al prodotto che nel tempo può subire modifiche” sintetizza Salerno.

Se prendiamo un qualsiasi oggetto, i dati da gestire sono molteplici: le specifiche costruttive, essenziali perché funzioni, che dicono cosa quel prodotto sa fare; i dati di costruzione, ossia com’è stato costruito; la sua organizzazione logica, i dettagli di come è costruito; poi dobbiamo poterne simulare il funzionamento prima che vada in esecuzione; infine, occorre raccogliere i dati del ciclo di produzione per passarli ai sistemi MES/ERP, per l’analisi della qualità, la gestione della manutenzione, della ricambistica ecc.

Tutti questi dati sono raccolti in silos, per la parte software, l’elettronica ed elettrica, la meccanica… ma devono potersi ‘parlare’, devono essere collegati fra loro in base al ‘filo digitale’ che l’azienda si è posta, per supportare lo sviluppo del business, del prodotto e del processo, dall’ideazione fino alla realizzazione del modello digitale del bene, alla sua produzione e immissione sul mercato, e alla manutenzione. Per questo è fondamentale soddisfare i requisiti richiesti dal cliente anche con personalizzazioni: tutto questo è supportato da Aras”.