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Per la meccanica varia un 2006 da record per le esportazioni verso Asia e Centro Sud AmericaERT

Fatturato a + 9,1% nel 2006 rispetto allo scorso anno. Balzo di +11,8% dell’export. Ettore Riello, presidente Anima: “Credo nell’Italia e nelle nostre capacità industriali. Cominciamo a sentirci forti: l’industria è buona, abbiamo ricchezza. È giunto il momento di puntare sul made in Italy tecnologico”.

Una produzione pari a 40.492 milioni di euro con un incremento del 9,1% sul 2005. Esportazioni che raggiungono i 21.410 milioni di euro, con una crescita rispetto allo scorso anno dell’11,8%, per una quota export che continua la sua crescita passando dal 51,6% nel 2005 al 52,9% del 2006. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dai preconsuntivi 2006 e dalle previsioni 2007 presentati oggi da Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia e Affine.

Il 2006 ha rappresentato per la meccanica varia italiana un anno nel complesso positivo e per il 2007 è previsto un ulteriore balzo in avanti.

I dati Anima rilevano come sia stato determinante per la crescita del settore il contributo fornito dalle esportazioni. L’analisi dell’interscambio commerciale del settore nel I semestre 2006, sulla base dei dati pubblicati dall’Istat, evidenzia come l’Europa 25, pur confermandosi il primo partner commerciale del settore, abbia diminuito la sua quota scendendo sotto il 50% (dal 55% dello scorso anno), mentre sono in forte espansione le vendite in Asia (+50,7%), che rappresentano il 17,9% dell’export, e sono in netto recupero anche quelle nel Centro Sud America (+64,2%).

Per quanto riguarda le importazioni scende la quota di merci provenienti dai paesi asiatici (-9% rispetto all’analogo periodo del 2005), mentre resta saldamente al primo posto l’Europa con il 60%.

Positivo, anche se a velocità ridotta, il trend delle vendite sul mercato nazionale, che nel 2006 crescono del +6,2% realizzando 19.082 milioni di euro.

La ripresa del mercato è stata accompagnata dagli aumenti di listini a recupero dell’impennata dei costi delle materie prime e di approvvigionamento energetico.

Per quanto riguarda le previsioni, si evidenzia un’espansione economica in atto, associata a una situazione ordini piuttosto soddisfacente, che consente alle aziende di guardare con ottimismo al 2007. Per il prossimo anno il fatturato dell’intero comparto è infatti atteso intorno ai 43.923 milioni di euro, con una crescita media dell’8,5%.

Ancora una volta il contributo maggiore è atteso da parte dei mercati esteri, con un fatturato previsto di 23.642 milioni di euro (+10,4%), ma non sono da sottovalutare i segnali di ripresa sul mercato nazionale, il cui fatturato dovrebbe superare i 20.280 milioni di euro (+ 6,3%).

“La nostra è un’industria di tipo manifatturiero” ha spiegato ancora il presidente Riello “e per questo altamente esposta alla concorrenza internazionale, nonostante questo è l’unica a generare surplus commerciale. Debolezze croniche come la scarsa innovazione, la poca ricerca, le piccole dimensioni, le scarse capacità di internazionalizzazione e la sottocapitalizzazione compromettono lo sviluppo delle nostre industrie, anche nel settore della meccanica. Un settore che invece può vantare innumerevoli storie di eccellenza; basti pensare all’ultimo Confindustria award, vinto per la categoria innovazione proprio da un’azienda Anima”.

A livello settoriale la situazione si presenta variegata. Anche all’interno dei macrosettori si riscontrano disparità di risultati tra i vari comparti e tra le diverse aziende.

I preconsuntivi del 2006 confermano un andamento positivo per il settore “macchine e impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera – montaggio impianti industriali”, quello di maggior peso nell’ambito delle meccanica varia, che realizza un fatturato pari a 17.298 milioni di euro. È stata principalmente la domanda estera a far da traino, con un +13,9%.

I risultati del settore della “logistica e movimentazione delle merci” hanno superato le attese. Il fatturato si attesta infatti intorno ai 1.549 milioni di euro, con un incremento del 7,9% in valore.

Performance differenziate caratterizzano i comparti delle “tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari” che chiude il 2006 con una crescita media del 4,5% raggiungendo i 4.225 milioni di euro di fatturato. Sono da segnalare le buone performance dei comparti “macchine ed impianti per pastifici”, per “l’industria dolciaria” e per “la trasformazione della frutta e dei vegetali”.

Positivo il trend delle “tecnologie e prodotti per l’industria”, settore che fattura 1.662 milioni di euro (+5,9% sul 2005) e che ha beneficiato della ripresa degli investimenti nel campo dell’automobile e del momento particolarmente vivace che sta vivendo il settore siderurgico a livello mondiale.

Tra i settori con le migliori performance gli “impianti, macchine e prodotti per l’edilizia”, che ha segnato un incremento del fatturato del 10,6%, raggiungendo 11.799 milioni di euro. Da sottolineare l’andamento delle esportazioni del comparto “macchine edili, stradali, minerarie e affini”.

Risultati meno entusiasmanti nel settore delle “macchine ed impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente” che, con un incremento in valore del 2,7%, raggiunge un fatturato di 3.959 milioni di euro. Migliore la situazione nel campo degli impianti della “difesa ambientale”, rispetto alle produzioni destinate alla sicurezza fisica.