Ai DCS la parola “Controllo” sta ormai stretta. Tradizionalmente i DCS erano il contenitore del controllo di processo ed erano finalizzati a tale scopo. Sempre più i DCS sono ora, invece, nel mirino degli operativi, che ne hanno scoperto la valenza dirompente quale spina dorsale di una nuova capacità di condurre gli impianti con attrezzi rapidi ed efficaci, incentrati sull’informazione immediata e ubiqua. Afferiscono al sistema “DCS” di controllo nuove funzionalità estese e distribuite nello stabilimento: controllo finalmente in senso lato, non più soltanto mera regolazione, ma possibilità di condurre l’impianto alle produttività più competitive. Funzionalità quali Asset management, Antincendio, Manutenzione, Survey antintrusione, Analisi, Allarmistica sempre più pregnante ecc., sono prese in considerazione e integrate in un crescendo di creatività.
Le singole tecnologie, elettrica piuttosto che impiantistica, processistica piuttosto che della sicurezza, si armonizzano asservite alla finalità ultima: saper portare l’impianto dove è necessario. Il sistema di controllo diventa parte di un meccanismo ampio e ben oliato, che abbraccia dalla gestione del business alla garanzia di qualità.
Cosa è cambiato negli ultimi mesi? Senza che quasi ce ne accorgessimo, si sono finalmente materializzate innovazioni significative nelle tecniche di integrazione di sottosistemi eterogenei, in gran parte legate all’importazione di meccanismi informatici dal web e al consolidarsi di standard riconosciuti. Ecco che il bisogno di unitarietà che ha l’operatore diventa importazione di videate native; è ormai implicito il collegamento al DCS di sistemi quali Fire & Gas, Sistema Elettrico, l’ESD; la gestione della documentazione e la sua fruizione risultano facili e immediate. Altre spinte provengono poi dalle nuove architetture di business: impianti in condominio, distribuzione geografica di produzioni simili, impianti in affitto.
Si sono materializzati i sogni di visionari della fine del secolo scorso. Tuttavia, come sempre, il mercato vede avanguardie, il grosso, retroguardie. E, come sempre, non sono vincenti le tecnologie più avveniristiche quanto piuttosto quelle accessibili (economicamente e per disponibilità di specialisti) che abbiano superato il filtro dei vincoli normativi, gestionali, progettuali e contrattuali. Ancora una volta però il futuro, che pur prende le mosse dalle esperienze e dalle cicatrici, può permettersi mete più alte, dovute al cambiamento di paradigmi. La giornata cercherà di fare il punto di ciò che sia davvero alla portata di tutti. È rivolta ai curiosi, ma anche agli attori principali del mondo dell’automazione delle industrie, le più varie: utenti finali (tecnici coinvolti nell’esercizio, nella manutenzione, nella strumentazione; responsabili della qualità; tecnologi preposti agli interventi migliorativi di processo; addetti al servizio di prevenzione e di sicurezza), ma anche fornitori (siano essi di strumenti o società d’ingegneria).
Attraverso case study saranno presentate soluzioni innovative nel mondo dell’automazione, siano esse state perseguite fin dall’inizio del progetto (nuovo o di revamping), ovvero siano fonte di scoperte dopo essersi messi in cammino, spinti da obsolescenza di apparecchiature o da scarsa competitività (flessibilità, rangeability, necessità di sbottigliamenti).
La Giornata di Studio è prevista per giovedì 19 maggio 2011. Gli autori interessati a presentare una relazione sono invitati a inviare entro il 25 marzo alla segreteria dell’associazione una copia della stesura preliminare del lavoro proposto. Gli autori riceveranno conferma dell’accettazione del proprio lavoro entro l’8 aprile. Gli autori delle memorie accettate dovranno poi inviare la stesura definitiva del lavoro e la presentazione entro il 30 aprile, per essere inserite nel CD Rom in distribuzione.Coordinatori della giornata sono M. Banti (ABB), S. Boschi (ENI), F. Gorla (libero professionista) e A. Vigano (Mon-tele).
Per informazioni: Anipla – Sezione di Milano: anipla@anipla.it - tel. 02 76002311
Anipla: www.anipla.it