Automazione Plus

Oltre 30 anni di automazione, in arancioneERT

Di Ilaria De Poli

Presentarsi al mercato dell’automazione, del packaging in particolare, come uno dei pochi fornitori in grado di offrire soluzioni complete e integrate, fare innovazione, puntare sulla qualità: sono questi i punti saldi che caratterizzeranno l’operato di B&R nel prossimo futuro. “Il fatto di essere indipendente dal punto di vista economico, in quanto tuttora appartenente ai due soci che la fondarono nel 1979, ha sempre consentito alla società di mantenere fede alla propria strategia, al di là degli andamenti altalenanti del business” ha puntualizzato Peter Gucher, general manager di B&R International, in occasione della conferenza riservata alla stampa tecnica tenutasi la nei giorni scorsi a Salisburgo. “Per questo, nonostante il periodo di crisi che pure ci ha investiti nel 2009, abbiamo tenuto fede ai nostri impegni e siamo andati avanti, sicuri che la crisi sarebbe passata, e abbiamo avuto ragione”. Non solo i soci sono ancora attivi in azienda, sebbene non costantemente presenti, ma anche i loro figli detengono ruoli chiave, il che dimostra ancora di più quanto i fondatori tengano alla loro ‘creatura’ e siano disposti a investire del loro per supportarne le attività. In quest’ottica si iscrive il recente ampliamento dello stabilimento produttivo di Eggelsberg, una trentina di km a nord di Salisburgo: “Nel 2008, visti i trend di crescita, ci eravamo resi conto che dovevamo aumentare la superficie produttiva e aggiungere nuove linee, per tenere il passo con le richieste del mercato. Poi, una volta iniziati i lavori, è arrivata la ‘depressione’, nel 2009, ma la proprietà ha tenuto duro, dicendo: prima o poi ci servirà! - così i lavori sono andati avanti e ora possiamo contare su un sito moderno e spazioso, che in base alle previsioni ci consentirà di far fronte alla crescita attesa dei prossimi cinque anni”. Si prevede infatti un incremento del 15% annuo delle vendite, fino al 2014, per un valore totale di 600 milioni di euro.

I fondatori si sono rivelati altrettanto lungimiranti nelle strategie commerciali: “La vera forza di un fornitore di tecnologia sta nell’innovazione e nella capacità di supportare e a volte anticipare le esigenze di novità del cliente” ha sottolineato ancora Gucher. “Per questo ci avvaliamo dell’operato di oltre 300 ingegneri attivi nei reparti di R&D, impegnati a sviluppare nuovi prodotti o perfezionare gli esistenti, spesso sulla spinta delle necessità dei clienti. In particolare, per l’80% dell’investimento in ricerca e sviluppo si concentra sul software, contro un 20% dedicato all’hardware, con una netta inversione di tendenza rispetto agli albori della nostra attività”. Inoltre, tutti i prodotti B&R subiscono un attento processo di test prima dell’immissione sul mercato, proprio per salvaguardare fin dall’origine il cliente da eventuali malfunzionamenti dei componenti d’automazione.

Oggi, 2011, la società dichiara un fatturato pari a 400 milioni di euro, con 162 uffici in 68 Paesi a livello mondiale e 2.300 dipendenti: “Abbiamo chiuso il 2010 con un aumento del 20% nelle vendite rispetto al 2008 – +47% rispetto al 2009” ha confermato il general manager. “Nel mondo si contano oggi almeno 120 mila macchine controllate con i nostri sistemi”. Ma quali segreti ‘nasconde’ questo successo? “La forza dei nostri prodotti nasce dal fatto di porre sempre il cliente al centro” sintetizza Gucher. “Cerchiamo di ‘semplificargli la vita’, come prova la nostra capacità di fornire un unico strumento software – Automation Studio – per assolvere ogni esigenza, dalla configurazione alla diagnostica, senza costringere l’utente ad acquistare e imparare a utilizzare più soluzioni; con un unico sistema abbiamo integrato Plc, motion, HMI e comunicazione. Offriamo poi servizi pronti e immediati, con la presenza di personale di supporto in loco, capace di rispondere rapidamente alle necessità del cliente. Infine, sosteniamo qualsiasi standard aperto, che consenta all’utente finale di non legarsi a un unico fornitore, bensì di muoversi in modo indipendente sul mercato, per cogliere tutte le tecnologie più innovative e utilizzarle con profitto”. Da questo punto di vista, B&R propone quale dorsale di comunicazione il protocollo bus aperto Ethernet Powerlink, supportato dall’organizzazione indipendente Epsg; per la sicurezza ha invece sviluppato il concetto di Open Safety, protocollo riconosciuto in IEC 61784-3 Fscp 13, in grado di affiancarsi a qualsiasi protocollo fieldbus esistente per supportare lo scambio dei dati di sicurezza. Infine, la società sta attivamente promuovendo la tecnologia PackML, promossa da Omac – Organization for Macghine Automation and Control, quale linguaggio di scambio dati fra le macchine in ambito packaging. “Nestlè, come altri importanti end user del settore food&beverage e non solo, sta attivamente spingendo l’adozione di questo linguaggio da parte dei propri fornitori di macchine per il packaging” ha riferito Bryan Griffen, head of electrical and automation engineering di Nestlè, ospite alla conferenza di B&R. “Uno dei nostri principali obiettivi è infatti quello di ‘far parlare’ a tutte le macchine, pur fornite da differenti produttori e realizzate con tecnologie diverse, un linguaggio comune, in modo che possano dialogare fra loro, sincronizzando le rispettive operazioni in base al reciproco status. In un secondo momento, poi, i dati critici delle attività di packaging andranno a integrarsi con le soluzioni di livello business, MES ed ERP, per consentirci di intervenire tempestivamente sulle macchine in caso di errore, malfunzionamento o per seguire gli andamenti di mercato. Grazie a PackML contiamo di implementare tutto questo in Nestlè entro la fine del 2011”.

Ed è proprio nel packaging che B&R sta crescendo più che in altri settori; è qui dunque che la società intende focalizzare la propria azione in futuro, come dimostra l’attenta partecipazione al prossimo Interpack di Dusseldorf, per il quale sta organizzando un evento serale che vedrà la partecipazione di noti protagonisti del settore: oltre a Nestlè, Procter&Gamble, Kraft, Mars, Kellogg’s per dirne solo alcuni. Ugualmente lo conferma l’attenzione dimostrata dalla società austriaca per l’organizzazione Pmmi - Packaging Machinery Manufacturing Institute, il cui board ha visitato proprio il sito di Eggelsberg lo scorso giugno. “L’industria del packaging è valutata 433 miliardi di dollari, cifra alla quale contribuisce più di tutti la domanda di soluzioni proveniente dal comparto food (40%, per 175 miliardi di dollari) e parzialmente dal beverage (18%)” ha illustrato Maurizio Tarozzi, global technology manager packaging solution di B&R. “In base ai dati resi noti da Freedonia Group - 2011 la richiesta di macchine per il packaging a livello globale aumenterà del 4,7% all’anno fino al 2014, per un totale di 35,9 miliardi di dollari, assorbita per il 49% dalla regione Asia-Pacific, dove alla sola Cina si dovrà il 41% dell’incremento della domanda. Le macchine più richieste saranno quelle legate ai processi di etichettatura e codifica degli articoli, dati gli obblighi di tracking dei dati sempre più stringenti imposti dalla comunità internazionale”. Un altro trend di sicuro interesse riguarda l’esigenza di ‘sostenibilità’ da tutti riconosciuta, intesa sia come uso di materiali meno inquinanti e riciclabili, sia come riduzione dei consumi di energia nell’ambito motion. In tutto questo
B&R non mancherà di far valere il suo ruolo quale produttore di soluzioni di automazione ad alte prestazioni, precise e capaci di gestire in modo affidabile un ampio numero di movimentazioni, controllando al meglio applicazioni di crescente complessità.

B&R Automazione Industriale: www.br-automation.com
Omac: www.omac.org
Pmmi: www.pmmi.org
Interpack: www.interpack.com
Epsg: www.ethernet-powerlink.org