Automazione Plus

Nuove generazioni e passione STEM: dove stiamo andando?ERT

Autonome, orientate al mondo del lavoro e determinate a superare i pregiudizi: l’80% delle ragazze italiane che scelgono gli studi STEM lo fa con decisione, nonostante oltre la metà (55%) riconosca che alcuni percorsi accademici e lavorativi siano considerati ancora “maschili”.

È questa la fotografia che emerge dalla ricerca Donne e STEM: dagli studi al mondo del lavoro commissionata da eBay, marketplace globale, all’istituto Human Highway (*).

Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica conquistano sempre più molte estimatrici tra le donne (7,6% delle intervistate) con un picco tra le 25-44enni (10,3%). In un ambito in cui i retaggi sociali e culturali tendono ancora oggi a limitare la presenza femminile nei percorsi formativi e di carriera nelle materie scientifiche e tecnologiche, eBay, player operante nel settore STEM, si è interrogato sulle attuali scelte di studio e di lavoro delle ragazze, per comprendere quali passi avanti sono stati fatti per colmare la presenza delle donne nel mondo STEM.

SINTESI DELLA RICERCA

Se da un lato le materie umanistiche, insieme ad economia e giurisprudenza, restano gli studi preferiti dalle intervistate (Lettere 6,5%, Lingue Straniere 5,7%, Economia 5,4%, Giurisprudenza 4%), le donne che hanno scelto almeno una delle 4 materie STEM sono il 7,6% del totale, con un picco per Ingegneria (3,4%).

Emerge una forte determinazione riguardo alla scelta degli studi STEM: l’80% delle intervistate dichiara di aver deciso da sola il proprio percorso accademico e il 54% sapeva cosa voler studiare fin dalle elementari.

Sono soprattutto le giovani tra i 18 e i 24 anni (74%) a scegliere gli studi in autonomia, anche se per il 31,2% la scelta è dei genitori. Le ragazze di oggi dimostrano di avere meno incertezze nello scegliere percorsi di studio generalmente considerati più adatti ai maschi: 36% fra le 18-24enni rispetto al 13% delle 45-54enni.

Per oltre la metà delle intervistate (57%) la scelta degli studi è determinata dalla consapevolezza del lavoro che vogliono fare da grandi. Tale presa di coscienza diventa ancora più significativa per chi sceglie un percorso STEM: il 76,7% di loro dichiara di averlo scelto proprio pensando all’attività da intraprendere una volta conclusi gli studi.

E il forte orientamento al lavoro sembra ripagare: il 77,2% delle donne che hanno studiato materie STEM si ritiene soddisfatta della propria carriera di studi e professionale (+16,2% rispetto al totale campione) e ben 8 su 10 (78%) afferma di avere un lavoro retribuito, part-time o a tempo pieno (+14% rispetto al totale campione).

Sempre in ambito STEM, permane l’insoddisfazione per la disparità salariale e le minori opportunità di accedere alle posizioni apicali rispetto agli uomini: per il 46,4% delle intervistate i colleghi maschi con gli stessi studi hanno raggiunto posizioni lavorative più prestigiose e per il 39,6% guadagnano più. 1 lavoratrice su 2 – tra le intervistate – si rammarica di non aver studiato all’estero, convinta che questo l’avrebbe portata ad avere una carriera più prestigiosa (50,8%). La percentuale sale al 66% considerando le impiegate di tutto il campione (ambito STEM e non).

Le lavoratrici intervistate si sono espresse anche in merito alle difficoltà riscontrate sul lavoro: soprattutto per coloro che operano in ambito STEM, le principali problematiche sono riuscire a conciliare vita privata e professionale (42,8%) e la gestione dello stress (32,2%). Anche gli orari troppo impegnativi (21,3%) e la poca empatia a livello umano (19,3%), sono percepiti come elementi di difficoltà.

L’indagine ha inoltre raccolto dati sull’ambiente lavorativo, in particolare in merito al rapporto con i colleghi uomini: il 16,5% indica pregiudizi verso le donne; il 14,1% teme di non essere presa sul serio; il 13,9% maschilismo; il 12,9 % mobbing; il 12,3% ambienti lavorativi ostili verso le donne e il 6,5% commenti sessisti.

Il passaggio al mondo dell’imprenditoria resta una scelta per poche (9%) e presidiato dalle generazioni più adulte e laureate: le donne imprenditrici aumentano infatti all’aumentare dell’età (11,3% per la fascia di età 45-54 anni, rispetto al 3,3% di quella 18-24), e del titolo di studio (10,5% laurea).

Lo donne imprenditrici sottolineano di aver riscontrato difficoltà nell’avviare la loro attività in Italia (69,3%) e allo stesso tempo mettono l’accento sulla loro grande determinazione nel perseguire la scelta fatta: il 52,3% di coloro che hanno avviato la propria attività risponde infatti che, nonostante le difficoltà incontrate, nulla e nessuno avrebbe potuto far cambiare loro idea. Secondo 1 imprenditrice su 2, l’essere donna ha creato pregiudizi (49,4%) nello sviluppo della loro attività.

Ostacoli burocratici (92%) e assenza di risorse economiche iniziali (85,7%) sono indicati come i principali scogli per coloro che, pur interessate a farlo, non hanno intrapreso la carriera imprenditoriale.

A fare la differenza oggi e per il prossimo futuro è un’adeguata formazione nel digitale, area dove pregiudizi e discriminazioni verso le donne restano marcati: tra la paura di essere prese poco sul serio rispetto ai colleghi uomini (58,9%), il rimpianto di non aver ricevuto un’adeguata preparazione (54,8%) e la convinzione, per 1 donna su 5, che gli uomini siano più bravi (19,7%).

Il riconoscimento per le donne che scelgono questo percorso è una carriera molto più soddisfacente rispetto alla media, ma anche qui non manca una nota dolente: i vertici aziendali del mondo digital restano ad appannaggio degli uomini (63,9%).

Nonostante oggi il settore digital venga percepito prevalentemente come maschile (39,3%), le donne hanno molte aspettative per il futuro: l’87% del campione è sicura che le ragazze delle nuove generazioni saranno alla pari degli uomini anche nel digitale.

(*) Fonte Human Highway per eBay: ricerca eseguita online su piattaforma OpLine a ottobre 2022 su un campione di 1.071 di età compresa tra i 18 e i 54 anni residenti su tutto il territorio italiano:
– la metà delle donne che hanno risposto alla ricerca ha un diploma di scuola media superiore. Il 42,2% ha anche una Laurea o un Master.
– 81 donne tra le intervistate ha seguito un percorso di studi STEM
– Il 9% ha avviato una propria attività imprenditoriale).

Fonte foto Pixabay_geralt