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Normative sui misuratori di pressioneERT

Viene qui fornito il quadro di riferimento normativo a livello internazionale, europeo e nazionale, e riportata la normativa tecnica di riferimento per le tipologie di manometri e trasmettitori più diffusi.

Partendo dai manometri meccanici, ancora ritenuti validi per misure locali, viene poi esaminato il corpo normativo relativo ai trasduttori e trasmettitori di pressione, sempre più impiegati nella supervisione degli impianti industriali.

Infine, si riporta la normativa legale sui misuratori di pressione
più utilizzati per la sicurezza, la salute e il benessere dell’uomo.

La normazione è quell’attività svolta per stabilire, relativamente a problemi pratici e applicativi, disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi, mirati all’ottenimento di un ordine migliore in un determinato contesto, mediante l’emissione di Norme messe a punto con la cooperazione e l’approvazione di tutte le parti interessate.

Le normative possono essere essenzialmente di due tipi: Norma tecnica, ovvero una specifica tecnica, emessa da un organismo normatore riconosciuto, per una generale applicazione con osservanza non obbligatoria, che prescrive i requisiti tecnici che prodotti, processi e servizi devono soddisfare e Regola tecnica, che è invece un regolamento tecnico, emesso da un’autorità, che contiene requisiti tecnici obbligatori, oppure incorpora il contenuto di Norme o Specifiche tecniche.

L’attività di normazione viene esplicata essenzialmente su tre principali livelli, che si riferiscono all’area geografica di validità, ovvero:
Internazionale:
– Iso (International Organization for Standardization);
– Iec (International Electrotechnical Commission)
– Oiml (Organization International de Metrologie Legale);
che emettono solitamente delle Raccomandazioni alle quali il Paese aderente può attenersi o meno senza alcun limite di vincolo.

Europea:
– Cen (Comitato Europeo di Normazione);
– Cenelec (Comitato Europeo di Normazione Elettrica);
– Cee (Comunità Economica Europea);
che emettono invece solitamente delle Regole tecniche e che pertanto hanno carattere vincolante per i Paesi che vi aderiscono.

Italiana:
– Uni (Ente Nazionale di Unificazione);
– Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano);
– Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche);
che emettono sostanzialmente delle Norme tecniche e che pertanto hanno carattere del tipo consensuale, talvolta rese del tipo vincolante da specifiche leggi dello Stato italiano come per esempio nel campo della sicurezza degli impianti e della salute dell’uomo.

Estera:
Ogni Paese estero possiede a livello nazionale propri organismi normatori, tra i quali si cita quelli limitatamente interessanti le misure di temperatura per gli scopi della presente memoria:
– Afnor (Association Francaise De Normalization);
– Ansi (American National Standards Institute);
– Astm (American Society For Testing And Materials);
– Bsi (British Standards Institution);
– Din (Deutsches Institute For Normung);
– Jisc (Japanese Industrial Standards Committee).

Pur però esistendo i diversi tre livelli di normazione precedentemente riportati, allo stato attuale, si nota una forte tendenza a diminuire l’attività di normazione Nazionale a vantaggio di quella Europea ed Internazionale, che più risponde alla necessità del libero scambio comunitario e mondiale.

Perciò, anche nel settore della strumentazione di misura e controllo della pressione, si sta attualmente attivando un grosso recepimento di Norme Internazionali, a livello Europeo e di conseguenza a livello Italiano, ovvero recepimento di Norme Iso e Iec a Norme En (European Normative) e quindi a Norme Uni (En Iso) e a Norme Cei (En Iec).

la scala della pressione

L’unità di misura della pressione nel Sistema Internazionale (SI) è il Pascal (Pa):
1 Pa=1 N/1 m2 ovvero corrisponde alla forza di 1 Newton che insiste su una superficie di 1 m2.

Oltre ai suoi multipli (kPa, MPa, GPa e TPa) viene normalmente utilizzato industrialmente il bar: 1 bar=105 Pa, ovvero 100 kPa oppure 0.1 MPa, che corrisponde circa alla pressione atmosferica.

L’ampiezza della scala di pressione varia a seconda delle diverse applicazioni:
– in campo industriale, su circa cinque decadi, dalla pressione atmosferica fino:
1 GPa (10 kbar) nelle applicazioni tradizionali; 10 GPa (100 kbar) nelle applicazioni di sinterizzazione dei materiali;
– in campo scientifico, su circa sette decadi, dalla pressione atmosferica fino: 10 GPa (100 kbar) nelle applicazioni in mezzo fluido; 1 TPa (10 Mbar) nelle applicazioni in mezzo solido.

La scala della pressione arteriosa è invece più modesta, varia tipicamente circa da 50 a 250 mmHg: il mmHg pur non essendo un’unità di misura SI (vedasi Direttiva Europea 80/181/Cee), è stata successivamente tollerata (secondo Direttiva Europea 85/1/ Cee) per le difficoltà che avrebbe introdotto il cambiamento di unità in un così delicato settore per la salute dell’uomo (1 mmHg= 133 Pa ovvero 1.33 mbar).
normativa tecnica attuale

Manometri a colonna di liquido

I manometri a colonna di liquido pur essendo ancora molto applicati in laboratorio per la misura delle basse e bassissime pressioni (da 1 bar a 1 mbar), non sono normalizzati come tipologia e costruzione (se non quelli per la misura della pressione arteriosa da 0 a 300 mmHg: En 1060).

I più comuni da laboratorio sono comunque standardizzati “de facto” nelle seguenti tipologie:
– quelli a mercurio fino a circa 1 m di colonna: ovvero fino a 1.5 bar;
– quelli ad acqua fino a circa 1.5 m di colonna: ovvero fino a 150 mbar;
– quelli ad alcool fino a circa 0.5 m di colonna: ovvero fino a 50 mbar;
quest’ultimi possono essere anche del tipo inclinato fino a misurare 25 e 10 mbar di fondo scala.

Manometri a quadrante industriali

In mancanza di una normativa internazionale Iso, il Cen ha istituito nel 1990 il Technical Comittee Cen/Tc 141 “Pressure gauges” che ha prodotto successivamente nel 1994 la normativa europea En 472 “Manometri -Vocabolario” e recentemente nel 1996 la serie En 837 sui “Manometri a molla tubolare, membrana e capsula” e sulle “Raccomandazioni per la selezione e l’installazione dei manometri” nelle varie applicazioni industriali (vedasi anche i Riferimenti Normativi alla fine).

La Tabella 2, riporta le differenze introdotte dalla nuova Normativa Europea En rispetto la vecchia Normativa Italiana Uni, attualmente ritirata avendo recepito quella Europea come Uni En.