Facendo leva sulle sinergie tra i comparti rappresentati da Anie, nell’ambito della Federazione si è costituito il Gruppo E-Mobility, con l’obiettivo di affrontare le tematiche tecniche e strutturali legate alla mobilità elettrica. La questione, solo apparentemente tecnica, si riallaccia al più complesso quadro dell’auspicato sviluppo della mobilità elettrica nell’ambito delle nostre aree urbane. Sviluppo per il quale l’industria elettrotecnica ed elettronica rappresentata in Anie rivendica il ruolo chiave di offerta di soluzioni tecnologiche innovative.
Quello della mobilità sostenibile è uno dei principali obiettivi posti dall’Unione Europea in linea con le indicazioni contenute nella Strategia Europa 2020, che si declina sul tema specifico nel documento Trasporti 2050. Entro il 2050, il piano europeo prevede in primo luogo di ridurre del 60% le emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili impiegati nei trasporti. Altra indicazione rivoluzionaria è data, sempre entro la metà del secolo, dalla circolazione nei centri urbani europei dei soli mezzi ecologici. Ciò implica un deciso ripensamento rispetto alle tradizionali modalità di spostamento.
Secondo la European Environment Agency (EEA), nel 2009 il settore dei trasporti è stato responsabile del 24% delle emissioni antropogeniche di gas serra nell’Unione europea. Di questa quota, il 73% origina dal trasporto su strada. Secondo dati Eurostat, nel 2009 fra i Paesi membri, l’Italia è al terzo posto nel consumo di carburanti da fonti fossili legate ai trasporti, con una quota superiore al 12% sul totale europeo, dopo Germania e Francia.
In base a uno studio pubblicato dalla Direzione Clima della Commissione europea, i veicoli elettrici permetterebbero nel 2030 una riduzione significativa delle emissioni di CO2 compresa almeno fra il 10 e il 20% rispetto all’attuale. Allo stesso tempo, l’incremento della domanda energetica conseguente al crescente utilizzo di veicoli elettrici sarebbe nei diversi scenari limitata e vicina, secondo il valore massimo, al 5%. Al contempo, si ridurrà progressivamente la dipendenza da importazioni di fonti energetiche fossili tradizionali. Altri benefici riguarderanno aspetti correlati come l’inquinamento acustico. Rilevante il fatto che tali benefici ambientali ed energetici sono del tutto validi anche nel nostro Paese e già nella situazione attuale, in cui la produzione di energia elettrica fa ancora ricorso a una quota significativa di fonti fossili.
Fra i temi di maggior rilievo posti all’attenzione dal Gruppo E-Mobility vi è quello dell’auspicato completamento di un sistema normativo omogeneo ed ufficialmente riconosciuto per i singoli apparati e componenti.
Sulla base della relazione dell’European Environment Agency (EEA) sui trasporti e l’ambiente, ed assumendo un contesto normativo ragionevolmente stabile, si può stimare per il 2020 – a fronte di un totale di veicoli venduti a livello globale di circa 100 milioni – che le alimentazioni alternative possano arrivare al 20%, con diverse tipologie di flex-fuel e con diverse soluzioni ibride-elettriche (l’elettrico soprattutto in città).
I primi passi dell’attività futura del Gruppo E-Mobility saranno rivolti alla predisposizione di un documento tecnico di sintesi, che definisca capacità e competenze delle aziende ANIE nel proporre le diverse soluzioni per le apparecchiature di connessione utilizzabili dal mercato. Fra le proposte saranno valutati tutti i possibili sistemi di ricarica: rapido-lento, in corrente alternata ed in corrente continua.
Le attività del Gruppo E-Mobility saranno suddivise all’interno delle seguenti aree tematiche, declinate in Gruppi di Lavoro ad hoc: impianti elettrici di uso pubblico e privato, immagazzinamento energia, comunicazione, componenti. Il Gruppo E-Mobilty avrà tra i suoi principali compiti quello di sensibilizzare le Istituzioni sulle tematiche trattate, dando nel contempo adeguata evidenza alle competenze tecnologiche espresse dalle aziende elettrotecniche ed elettroniche aderenti ad Anie.
Federazione Anie: www.anie.it