Bisogna agire con decisione oggi per creare un domani più verde. Con lo sguardo rivolto ai prossimi due anni che segneranno i primi 100 anni di Mitsubishi Electric, la società giapponese si è posta l’obiettivo di diventare un’azienda “verde” leader a livello mondiale. E i progetti utili per raggiungere questo importante obiettivo passano anche dalla collaborazione con una tra le più importanti associazioni ambientaliste del Paese: Amici della Terra Italia Onlus. Mitsubishi Electric lavora e sostiene i programmi di sensibilizzazione dell’associazione per creare una società a basse emissioni di anidride carbonica basata sul riciclo.
Per promuovere politiche e comportamenti orientati alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, Amici della Terra Italia Onlus, con il sostegno di Assoclima, Mitsubishi Electric e altre aziende, ha organizzato il prossimo 14 maggio presso la sede del GSE, l’incontro dal titolo “La pompa di calore: una tecnologia chiave per gli obiettivi 2030”. Sono diverse infatti, le soluzioni che possono essere adottate per riscaldare gli ambienti domestici e tra queste, le pompe di calore rappresentano sicuramente un sistema altamente avanzato dal punto di vista dell’eco-sostenibilità: il calore prodotto viene assorbito da fonti naturali come l’aria, l’acqua e il terreno. Secondo uno studio condotto da Assoclima nel 2018 “per le potenze fino a 17 kW viene rilevata una notevole crescita dei modelli splittati a pompa di calore (+46% a valore), che portano l’intero comparto delle pompe di calore fino a 17 kW a +23”. I dati attuali e i trend sulle vendite delle pompe di calore sono fondamentali per capire se sarà possibile raggiungere gli obiettivi assegnati dal Piano Nazionale Energia e Clima a questa tecnologia. Anche per quanto riguarda le emissioni di gas serra, l’effetto combinato degli interventi di efficienza energetica e del consumo di rinnovabili termiche da pompe di calore consentirebbe di abbattere le emissioni di CO2 del settore civile del 39%, raggiungendo e superando l’obiettivo del 33% per le emissioni non-ETS.