L’incarico a Brancaleoni è stato affidato dal neo presidente di Anima, Sandro Bonomi. In merito alla sua nomina Brancaleoni dichiara: “La Federazione Anima, con le sue Associazioni di categoria, riunisce oltre mille aziende, vitali protagoniste della meccanica nazionale: un settore che occupa oltre 200.000 addetti e che, con un fatturato di circa 43 miliardi di euro e una quota di esportazione del 56%, contribuisce positivamente al PIL e alla bilancia dei pagamenti del nostro Paese.
I prodotti e i servizi delle aziende associate spaziano dai casalinghi alle turbine a gas per le moderne centrali a ciclo combinato, dalla caldareria alle macchine per l’industria alimentare, dai componenti e sistemi per gli impianti di condizionamento e riscaldamento agli impianti antincendio, dai macchinari e sistemi per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente alle macchine per l’edilizia. In controtendenza con l’attuale andamento dell’economia, la meccanica varia ha mantenuto un trend di crescita costante, sia in termini di produzione sia di fatturato. Un aumento di circa l’11% sulle esportazioni dei comparti Anima, tra il 2008 e il 2007, conferma quanto il made in Italy sia continuamente apprezzato dalla clientela internazionale. La crisi finanziaria globale, drammaticamente evidenziata nelle ultime settimane, non permette di prevedere, almeno per la seconda parte del 2009, gli stessi andamenti positivi. Anche per questo motivo è necessario che le aziende meccaniche italiane facciano quadrato per meglio supportare il Sistema Paese e per garantire il mantenimento delle posizioni acquisite: la Federazione Anima avrà un ruolo fondamentale nel seguire e assistere le aziende in questa fase cruciale dell’economia”.
Proseguendo nell’analisi del nuovo incarico, Brancaleoni sottolinea: “Anima, grazie alla sua appartenenza a Confindustria, è il punto di riferimento per l’industria meccanica italiana. Il mio ruolo sarà anche quello di evidenziare e integrare i punti di forza, per ottimizzare gli aspetti organizzativi, grazie soprattutto alla qualità delle risorse umane disponibili e per coinvolgere un numero maggiore di imprese, permettendo così alla Federazione e alle aziende di vedere valorizzati i propri sforzi e le loro azioni, a vantaggio di una maggiore e sana competitività sugli scenari di riferimento”.