Nel terzo trimestre 2014, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha registrato un incremento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 86,7, ancora di molto inferiore alla media fissata al 2010=100. Il risultato complessivo è stato determinato dai positivi riscontri ottenuti dai costruttori sia in Italia che oltreconfine.
In particolare l’indice degli ordini raccolti all’estero è cresciuto del 5,3% rispetto al periodo luglio-settembre 2013, per un valore assoluto pari a 102,8. D’altra parte, l’indice degli ordini interni ha segnato un incremento del 19,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sostenuto in modo evidente dall’operatività della Nuova Legge Sabatini. Il valore assoluto dell’indice resta però ancora molto basso, fermandosi a quota 33,7.
Luigi Galdabini presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “l’incremento registrato da questa ultima rilevazione è certamente un’indicazione positiva per i costruttori italiani di macchine utensili anche perché si tratta del quarto trimestre consecutivo di crescita nella raccolta ordinativi. Se il 2014 si conferma anno di inversione di tendenza, occorre però considerare che la ripresa avviata resta debole e incerta. A fronte di un positivo andamento dell’attività all’estero – ha continuato Luigi Galdabini – l’attività sul mercato interno, pur in miglioramento rispetto al recente passato, risulta ancora piuttosto fiacca. D’altra parte la Nuova legge Sabatini, che nel periodo compreso tra aprile e settembre ha finanziato acquisti in beni strumentali per oltre 2 miliardi di euro, dimostra che lo strumento è utile e indispensabile per il rilancio della domanda espressa dagli utilizzatori italiani. Proprio per questa ragione – ha affermato Galdabini – sebbene siano numerosi gli spunti interessanti contenuti nella legge di Stabilità, dal credito di imposta automatico per gli investimenti in ricerca e sviluppo all’eliminazione dell’IRAP sul costo del lavoro, chiediamo, in questa fase di definizione e di discussione dei contenuti, sia nuovamente inserito il ri-finanziamento per 2,5 miliardi della Nuova Sabatini, per le operazioni presentate nel biennio 2015-2017, come anticipato dal ministro Guidi. L’assenza del provvedimento che agevola i finanziamenti per chi in Italia acquista beni strumentali rischia infatti di produrre un nuovo raffreddamento del mercato già incerto.
Detto ciò, occorre comunque ribadire la necessità di misure specifiche capaci di sostenere, in modo strutturato, il rilancio del mercato domestico e del manifatturiero italiano che, ad oggi, sta operando con sistemi di produzione spesso obsoleti. Complementare ai provvedimenti appena citati dovrebbe essere la liberalizzazione degli ammortamenti dei beni strumentali acquistati e la revisione dei coefficienti di calcolo degli stessi, fermi al 1988. In questo senso, la UK Tax Allowance, in vigore dalla scorsa primavera nel Regno Unito, è un ottimo modello cui le nostre autorità di governo dovrebbero riferirsi. Essa permette infatti di dedurre, nell’anno di acquisto, il 100% degli investimenti in macchinari effettuati, fino a un massimo importo di 600.000 euro”.