LUM Enterprise, società spin off dell’università LUM “Jean Monnet” di Bari e dedicata allo sviluppo, la produzione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, prosegue e rafforza il proprio impegno nell’ambito del progetto Smart District 4.0, il cui obiettivo è fornire alle aziende del Sud Italia un supporto concreto per avviare la digitalizzazione dei processi produttivi e favorire la crescita del business. In questa direzione va l’avvio della collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston.
Il progetto Smart District 4.0, parzialmente finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e condotto insieme a Noovle, Premier Partner di Google Cloud, si rivolge alle piccole e medie imprese pugliesi dei settori manufatturiero, meccatronico e agroalimentare. L’adozione di tecnologie quali Intelligenza Artificiale, Big Data e Blockchain consentirà di creare un’innovativa infrastruttura integrata di comunicazione e automazione ICT che permetta lo sviluppo dei business delle imprese, traghettandole verso l’industria 4.0.
“Partendo dall’utilizzo di specifici approcci tecnologici e operativi, vogliamo arrivare alla creazione di una nuova metodologia che possa diventare un modello replicabile su larga scala. È importante che anche il Sud Italia – dichiara Remy Cohen, membro dell’advisory board di LUM Enterprise – operi in una rete economica moderna e che possa formarsi un vero e proprio distretto produttivo all’avanguardia, che consenta e sia capace di sostenere un adeguato sviluppo. In questo modo si realizzerà un vero e proprio network di aziende che possano stimolarsi e contaminarsi a vicenda nell’intraprendere un percorso di crescita.”
Il progetto SD 4.0 si articola in tre passaggi distinti: il primo è la ricerca di Business Model Innovativi e scouting tech, segue poi la parte di prototipazione delle possibili soluzioni adottabili e la loro sperimentazione, infine la verifica e la validazione all’interno del contesto industriale.
“Il progetto Smart District 4.0 ha mosso i primi passi nel febbraio 2018 attraverso l’individuazione delle aziende e l’analisi dei loro processi produttivi e delle esigenze della supply chain. Il passo successivo ha invece una visione più strategica, selezionando le aree di intervento e i progetti pilota da attivare caso per caso. È in questa fase che si inserisce la collaborazione con il MIT: partendo dalla condivisione delle best practices dei più innovativi distretti internazionali, LUM Enterprise e il Massachusetts Institute of Technology forniranno alle aziende aderenti al progetto SD4.0 consulenza e strumenti tecnologici avanzati”, sottolinea Antonello Garzoni, preside della facoltà di Economia dell’Università LUM “Jean Monnet” e componente dell’Advisory Board di LUM Enterprise.
“Siamo lieti di collaborare con LUM Enterprise, una società che, seppur giovane, raccoglie l’importante eredità e la competenza della prestigiosa università LUM – afferma Alex Pentland, Professore presso il Massachusetts Institute of Technology – Siamo certi che, grazie alle best practice di entrambe le realtà e lavorando in sinergia, potremo fornire alle aziende il sostegno necessario per esprimere al meglio il loro business e costruire una rete di economia locale 4.0, il primo tassello per uno sviluppo ancora più grande e ambizioso”.
Da un punto di vista pratico, una volta identificate le aziende e le necessità di quest’ultima, a entrare in gioco è Noovle, il responsabile dell’aspetto tecnologico del progetto: il tipo di supporto fornito può variare in base al grado di digitalizzazione già in essere delle aziende e al tipo di software gestionali esistenti, che verranno integrati e non sostituiti. “Dal punto di vista tecnologico la sfida di Noovle consiste nel condurre le aziende pugliesi verso un modello 4.0 in grado di utilizzare le informazioni e implementare i servizi attraverso l’analisi e l’utilizzo intelligente dei dati. – aggiunge Piergiorgio De Campo, Direttore Generale Noovle – Oggi, grazie all’impegno profuso da LUM Enterprise, siamo orgogliosi di poter collaborare con il prestigioso ateneo di Boston e con Alex Pentland, esperto di fama mondiale di Big Data, Privacy e fisica sociale. Lavoreremo insieme per applicare i più recenti progressi della sicurezza informatica e costruire l’architettura ottimale di sistemi intrinsecamente sicuri”.
Fiducioso anche Antonio Bianchin, direttore generale LUM Enterprise nonché membro dell’Advisory Board, che dichiara: “Dopo neanche un anno dall’avvio del progetto, abbiamo già raccolto l’adesione di più di 80 imprese pugliesi che hanno manifestato la volontà di modernizzarsi e di contribuire alla crescita del Sud Italia. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere più aziende possibili, e siamo certi che molte altre aderiranno. Il modello industriale 4.0 è ormai una realtà innegabile, e il progetto Smart District 4.0 è lo strumento adatto per abbracciarlo”.
Il progetto, della durata prevista di tre anni, ha come obiettivo il coinvolgimento di 200 imprese che entreranno a far parte di una vera e propria community e saranno condotte in un percorso di innovazione e di sperimentazione.