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L’innovazione nelle operations per vincere le sfide del manifatturieroERT

Si è tenuto il 6 novembre a Milano il convegno “Manufacturing Strategies”, organizzato da Business International – Fiera Milano Media. “Dalle Operations le leve per la competitività del Manufacturing” il claim di una giornata che ha richiamato l’attenzione di una platea attenta, costituita da decision maker interessati a capire come dare risposte concrete alle sfide del settore manifatturiero: generare valore per i propri clienti a costi sostenibili.

Innovazione, qualità, capacità di rintracciare e ottenere informazioni in ogni fase del processo produttivo sono le chiavi, emerse nel corso della giornata, per aprire la porta della competitività, esplorare nuovi mercati, abbattere i costi e incrementare redditività e produttività.

La giornata, sponsorizzata da Autodesk, Siemens, Festo, Seneca, Quin e moderata dal professor Fabio Candussio, Docente di Sistemi Informativi Aziendali e Gestione della Produzione alla Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università di Udine, ha proposto alla platea le testimonianze di ACRAF, Autodesk, Avio Aero, Cappellotto, Frette, Gruppo Sutter, Pal, Pentair Manufacturing, Siemens e Zambon.

Nel suo intervento di apertura, Candussio ha spiegato come i nuovi scenari di business impongano una rivisitazione dell’organizzazione delle operations per rilanciare efficienza e competitività nel mercato globale.

Candussio ha enumerato una serie di casi di successo, da Apple a Whatsapp, che spiegano come le organizzazioni vincenti siano quelle in grado di proporsi al mercato con una proposta che poggia su un “ecosistema” e che hanno il coraggio di innovare anche cambiando le regole del gioco.

Con un’altra citazione – Mens et Manus, il “motto” del Massachussets Intitute of Technologies – Candussio ha poi introdotto il tema della centralità delle operations come elementi abilitanti dell’intelligenza aziendale. “I processi strutturati non sono in antitesi con la creatività”, ha spiegato il professore.

Elemento chiave per il successo delle operations è l’adozione di un modello organizzativo nel quale team di specialisti sappiano aggregarsi e disaggregarsi per portare a termine determinate “missioni”, consentendo quindi all’azienda di avere la flessibilità necessaria ad adattarsi alle esigenze del mercato.

L’azienda di domani dovrà quindi essere contemporaneamente un centro di competenza di mercato, che sappia comprendere le richieste del mercato; un centro di competenza di prodotto, che sappia sviluppare le idee; un centro di competenza di processo, che sappia realizzarle.

Successivamente sono intervenuti Flavio Clerici, Vice President Director Hospitality Division di Frette, che ha raccontato come la sua società abbia adottato una “value proposition” che ha saputo cogliere le opportunità della globalizzazione: personalizzazione, flessibilità ed elasticità come leve di sviluppo.

Mauro Varetti, Head of Avdvanced Manufacturing Engineering di Avio Aero, ha illustrato l’innovazione adottata nell’impianto di Cameri (Novara) per produzione con tecniche additive di parti in alluminuro di titanio (TiAl): una rivoluzione – quella dell’additive manufacturing –per tutta la catena del valore, visto che coinvolge nuove tipologie fornitori, nuove tecnologie e processi, dovendo garantire una riduzione di tempi e costi di produzione, aumentando velocità e flessibilità.

Sono poi interventui Katia Gatti, Presales Manager, e Radu Simionescu, Presales Solution Architect, di Siemens Industry Software a spiegare la loro visione di una produzione “Smart, Fast e Lean”: il Digital Manufacturing che aiuta le aziende a prendere decisioni più efficaci per aumentare la produttività, ridurre i costi e raggiungere gli obiettivi di qualità previsti.

Interessante anche l’intervento di Matteo Arcidiaco, Territory Sales Executive di  Autodesk, sul tema della “digital factory”: nel suo intervento Arcidiaco ha affrontato tutti i temi tecnologici di maggiore interesse: lean production, cloud, 3D Printing, Mobile, Social.

Un caso di innovazione “digital” è stato portato da Fabio Bonso, IT Manager di Pal, che ha spiegato come la sua azienda sia passata dalla progettazione manuale al 2D e infine al 3D per poi sfruttare tutti i vantaggi della virtualizzazione.

Altra interessante testimonianza è stata quella di Alessandro Pollazzon, Operations Director del Gruppo Sutter, che ha illustrato il modo in cui il suo gruppo ha saputo coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità ambientale. “La produzione non è un male necessario”, ha spiegato Pollazzon. “Occorre implementare una maggiore interazione tra le funzioni aziendali. Prodotti, processi e persone sono tutti fattori chiave”. Sutter ha realizzato un modello gestionale delle Operations che genera valore per i clienti a costi sostenibili, basandosi sulla collaborazione di diverse funzioni aziendali. Prodotti come “Emulsio il salvambiente” e la “linea naturale” rappresentano il successo di questo nuovo approccio.

La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda intitolata “Strategie e strumenti per ridurre i lead time e migliorare la capacità di reagire alla variabilità della domanda” alla quale hanno partecipato lo stesso Pollazzon e Lucia Fracchia, Supply Chain Manager di Zambon.

Nel pomeriggio altre tre testimonianze. Vittorio Brundu, Plant Manager Italy di Pentair Manufacturing Italy, ha parlato di “Innovazione, miglioramento continuo e approccio lean per superare la crisi e tornare a crescere: un modello di Operational Excellence italiano”; Luciano Cappellotto, Operation Manager di Cappellotto, della “Capacità di governare la variabilità dei processi: lean vs flexible manufacturing”; Marco Badiali, Responsabile Ottimizzazione ed Innovazione Sistemi Industriali di ACRAF, ha infine parlato del contributo delle Operations alle performance aziendali.