I criminali informatici controllano a distanza i computer delle vittime per svolgere di nascosto attività dannose, spesso raggiungendo attraverso canali di comunicazione criptati i server di comando e controllo. Una volta installati sul computer dell’utente, gli strumenti di controllo remoto ottengono l’accesso come amministratore, dando ai criminali informatici la capacità di ottenere informazioni riservate sull’utente e permettendo loro di svolgere qualsiasi attività su quel computer, come ad esempio la trasmissione ai criminali informatici di informazioni sui risultati delle loro operazioni in rete. Questo è particolarmente pericoloso nelle reti aziendali, dove la proprietà intellettuale rischierebbe di essere svelata causando danni incalcolabili, qualora non venisse rilevato il falso sistema di controllo remoto.
Per rilevare in modo efficiente ed efficace i programmi di controllo remoto, le soluzioni anti malware devono sfruttare sistemi complessi di behavioral protection. Con il suo ultimo brevetto, Kaspersky Lab ha ampliato le sue capacità in questo settore, tramite una nuova tecnologia in grado di rilevare applicazioni di controllo remoto, anche se eseguite su canali criptati.
La nuova tecnologia funziona analizzando l’attività dell’applicazione e ricercando un comportamento anomalo nel computer dell’utente, rilevando ogni correlazione tra le attività che si verificano sul computer e le loro cause. Confrontando queste correlazioni con modelli di comportamento definiti, la tecnologia può quindi prendere una decisione sulla registrazione del computer di chi sta compiendo l’attacco da remoto. Può quindi capire se lo strumento di controllo remoto sia utilizzato tramite applicazioni sicure sconosciute o compromesse, o dei loro componenti.
“Il rilevamento di attacchi remote control su canali criptati è fondamentale per la protezione dagli attacchi mirati, in quanto questa rappresenta la fase iniziale degli attacchi. Gli strumenti di controllo remoto vengono distribuiti all’interno della rete durante la ricerca e il furto dei dati. Ecco perché è importante essere in grado di rilevarli fin dall’inizio. Questa tecnologia permetterà agli agenti di sicurezza di prevenire gli incidenti contro i quali i precedenti livelli di protezione non hanno funzionato”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.
A partire dal 2018, la nuova tecnologia brevettata diventerà parte della soluzione Kaspersky Anti Targeted Attack. Quest’ultimo fa parte dell’offerta dell’azienda per la sicurezza aziendale, che copre diverse aree della sicurezza IT come la protezione degli endpoint, la protezione DDoS, la sicurezza in-the-cloud, la difesa avanzata dalle minacce e i servizi di cybersecurity.