Laica, azienda con sede ad Arona (NO) fondata nel 1946 da Lino Saini, ha scelto Schneider Electric per ammodernare le dotazioni di sicurezza, già garantite dalle certificazioni CE, dei propri impianti.
L’azienda, con 238 dipendenti un fatturato di 43 milioni di euro nel 2015, ha mantenuto la sua posizione di mercato dapprima attraverso produzioni originali e innovative – come l’invenzione delle monete di cioccolato – e in seguito, con l’avvicendarsi in azienda della seconda generazione, puntando sull’innovazione tecnologica e sull’ampliamento della propria gamma di prodotti.
Laica segue internamente tutte le fasi del progetto produttivo, dalla lavorazione della materia prima al confezionamento; per ottenere gli standard qualitativi elevati e la massima efficienza richiesti per competere nel settore dolciario, l’azienda negli ultimi anni ha investito molto in tecnologia, in particolare per ottimizzare la produzione e abbattere i rischi di fermo impianto.
La nuova soluzione è stata realizzata da Elca di Girompini, azienda partner di Schneider Electric specializzata in automazione, utilizzando i moduli di sicurezza configurabili della gamma Preventa.
Elca ha suggerito una soluzione per consentire l’interblocco elettrico della macchina in modo che, durante la produzione, fosse possibile escludere la possibilità di apertura delle protezioni e operazioni sulle parti più pericolose dell’impianto. Considerata la dimensione della macchina, lunga oltre 35 metri, la soluzione doveva essere flessibile a tal punto da poter essere decentrata attraverso un cablaggio remotato rispetto all’unità centrale, il tutto con l’obiettivo di consentire risparmi di tempo nel controllo e nella ripartenza della macchina.
Sono quindi stati scelti i moduli di sicurezza configurabili Preventa XPSMCM di Schneider Electric – un sistema scalabile e flessibile che permette di controllare fino a 128 ingressi e 16 uscite sicure – a cui sono stati connessi sulla macchina oltre 100 interruttori di sicurezza Preventa XCSLE.
L’impiego di questa soluzione ha permesso la creazione sulla macchina di isole remotate, in modo da gestire localmente input e output e individuare il più velocemente possibile la parte della linea su cui intervenire. Le informazioni di diagnostica vengono quindi trasmesse attraverso il protocollo Modbus TCP/IP ai tre pannelli operatore Schneider Electric modello Magelis STU655 con cui è stata corredata la macchina.