In occasione del secondo anniversario del Lab#ID, il laboratorio per il trasferimento tecnologico sui sistemi RFiD dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, i partner del laboratorio sono stati chiamati a raccolta e ringraziati per la loro collaborazione, che ha permesso di raggiungere ottimi risultati quantitativi e qualitativi in questi due anni dall’inizio di attività.
In particolare, sono 27 i progetti del laboratorio, tra realizzati e in corso, abbinati a una serie di attività di comunicazione e promozione dei sistemi RFiD verso le imprese. Il Lab#ID ha inoltre contribuito con Cedites alla creazione dell’RFiD Italia Award 2008 e ospita ancora l’edizione 2009 della manifestazione.
Un bilancio molto positivo, come sottolineato dai partner istituzionali del Lab#ID, rappresentati da Mauro Temperelli, segretario generale Camera di Commercio di Varese, Marco De Battista, coordinatore Aree Economiche dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e Rolando Imbrò, DG Industria, PMI e Cooperazione – Regione Lombardia, e cioè coloro che hanno creduto in questo progetto e in questa tecnologia e hanno deciso di offrire alle imprese del territorio uno strumento di conoscenza e un supporto concreto per l’innovazione e la competitività.
Un progetto che ha trovato un contesto congeniale per concretizzarsi nella Facoltà di Ingegneria dell’Università Carlo Cattaneo – Liuc, ateneo nato per volontà dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
L’incontro è stato anche l’occasione per coinvolgere i presenti, attori autorevoli del mercato italiano dell’RFiD (produttori, distributori, integratori, alcuni utenti finali) in una indagine sulle tendenze dell’RFiD in Italia nel futuro molto prossimo, cioè entro il 2010. I risultati sono stati elaborati in tempo reale e presentati al pubblico aprendo ulteriori spunti di approfondimento.
Nella sintesi del professor Luca Mari, direttore del Lab#ID, le indicazioni più significative che emergono dall’indagine sono le seguenti:
– oltre due terzi di coloro che hanno risposto ritiene almeno abbastanza credibile che il mercato globale dei sistemi RFid entro il 2010 crescerà almeno del 60% rispetto al 2006;
– circa il 50% ritiene che il mercato italiano si svilupperà quanto quello globale o più;
– circa il 90% degli intervistati pensa che le attività del settore RFiD aumenteranno nei prossimi due anni, e circa un terzo di questi ritiene che tale incremento sarà molto elevato;
– è presente una diffusa fiducia nelle prospettive a medio termine per la propria azienda: per il 90% degli intervistati le attività dell’azienda/organizzazione nel settore dei sistemi RFiD aumenteranno nei prossimi due anni;
– le caratteristiche infrastrutturali delle tecnologie RFiD e le potenzialità delle loro applicazioni inter-organizzative sono riconosciute unanimemente: oltre il 95% ritiene che l’attivazione di reti di collaborazione, anche con soggetti pubblici/istituzioni, potrà contribuire in modo rilevante allo sviluppo delle attività della propria azienda/organizzazione nel settore;
– infine, le principali barriere identificate all’espansione del mercato dei sistemi RFiD sono di natura tecnica, i costi industriali ancora relativamente elevati e i problemi di integrazione di sistema, ma anche culturali, in particolare a causa delle conoscenze limitate e della scarsa attitudine all’innovazione.
Con questa indagine si è dunque cercato di comprendere le percezioni sugli scenari che si prospettano a medio termine e le relative implicazioni sociali. Le affermazioni che hanno trovato il consenso più elevato sono, da un punto di vista tecnologico: i tag RFiD saranno sempre più frequentemente accoppiati a sensori; la diffusione di tag chipless aprirà nuovi mercati e permetterà la nascita di nuove applicazioni da un punto di vista di mercato; a breve possiamo aspettarci dispositivi consumer (p.es. telefoni cellulari) dotati di lettori RFiD; l’uso di sistemi RFiD per attività di marketing (supporto ai clienti sul punto vendita, identificazione dei percorsi, raccolta di dati di consumo…) presto aumenterà notevolmente; anche grazie alla diffusione di tag in tecnologia wi-fi e UWB, sempre più spesso si farà non solo identificazione ma anche posizionamento; il tema della privacy continua a essere percepito come poco critico.