Le situazioni di emergenza, come quella attuale caratterizzata dalla diffusione del virus Covid-19, rappresentano un’enorme minaccia anche per la continuità operativa delle aziende. Nell’emergenza attuale, si parla molto di contromisure quali lo smart working e l’home office per garantire il corretto prosieguo delle attività lavorative.
La possibilità di effettuare audit da remoto rappresenta anch’essa un’opportunità per le aziende che necessitano di garantire la propria continuità operativa confermando la validità e il mantenimento del proprio sistema di gestione. L’audit da remoto o a distanza (remote audit) è una delle tecniche di audit contemplate nell’ultima versione della norma ISO 19011 (26 luglio 2019) e rese possibili con l’avvento di nuove tecnologie di comunicazione.
L’audit da remoto viene concordato insieme dall’ente di certificazione e dal cliente, che stabiliscono tempi e modi per il suo svolgimento. In TÜV Italia la pianificazione avviene esattamente come per un audit tradizionale che prevede la presenza fisica dell’auditor durante la visita ispettiva. Per effettuare audit da remoto è estremamente importante l’impiego di adeguate tecnologie digitali, che permettano di connettere auditor e azienda da lontano senza problemi, in modo facile e immediato per tutti i soggetti coinvolti.
“Per TÜV Italia” afferma Andrea Coscia, direttore della divisione Business Assurance di TÜV Italia, “l’attenzione agli strumenti di connessione da remoto è particolarmente importante. Ci accertiamo infatti di utilizzare solo le tecnologie più sicure e affidabili per garantire che le informazioni condivise siano sempre protette”.
Sono diversi i benefici di un audit da remoto, in prima istanza la possibilità di mantenere la certificazione e di assicurare quindi la continuità operativa. Ma non solo, riducendo i vincoli legati agli spostamenti fisici delle persone, si favorisce l’efficienza sia in termini di tempo sia di risorse; l’utilizzo di tool digitali permette un’archiviazione elettronica più sicura e veloce delle evidenze oggettive; lo svolgimento dell’audit in una sorta di ‘stanza virtuale’ consente di creare team eterogenei di auditor sia culturalmente che geograficamente.
“L’audit da remoto” afferma Sara Brandimarti, responsabile dei Servizi di Certificazione della Divisione Business Assurance di TÜV Italia, “facilita inoltre la creazione di team di competenze eterogenee coinvolgendo auditor che provengono da aree geografiche differenti, aspetto questo particolarmente sentito dalle aziende multinazionali”.
La modalità da remoto si adatta particolarmente alla verifica dei processi trasversali e più documentali, mentre per gli ambienti produttivi è sempre auspicabile una visita ispettiva fisica da parte dell’auditor.
Marco Airaghi, lead auditor TÜV Italia, afferma: “Sicuramente durante l’attività di audit da remoto si perdono alcune sfumature che tipicamente emergono dall’incontro tra le persone, ma le aziende apprezzano il ricorso a nuove tecnologie di comunicazione così come la maggior flessibilità nella pianificazione degli audit. La modalità da remoto si adatta particolarmente alla verifica dei processi trasversali e più documentali mentre per gli ambienti produttivi è sempre auspicabile una visita ispettiva fisica. Per questo credo che l’integrazione tra audit fisici e audit da remoto sarà sempre più diffusa in futuro”.