L’indagine dell’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica), realizzata dal 2 al 20 ottobre su un panel di circa 4000 imprese, conferma che algono leggermente i giudizi sul livello corrente del portafoglio ordini, ma scendono le attese di produzione e tornano ad accumularsi le scorte di magazzino. Le imprese tornano però a essere più pessimiste sulle prospettive a breve termine dell’economia italiana, in un quadro caratterizzato anche da attese di rialzo dei listini industriali.
La sostanziale stazionarietà dell’indice aggregato riflette situazioni differenziate tra i vari settori e nelle diverse regioni del Paese: la fiducia dei produttori di beni di investimento si porta a 98,8 (da 95,3) riavvicinandosi ai massimi della primavera-estate 2000; l’indice scende invece da 100,1 a 97,9 nei beni di consumo ed è stabile (a 95,4 da 95,6 di settembre) negli intermedi. A livello territoriale, l’indice aumenta nel Nord Est (da 96 a 96,7) e nel Centro (da 99,7 a 99,9) e cala invece nel Nord Ovest (da 98,3 a 97,8) e nel Mezzogiorno (da 96,9 a 96,1).
Le imprese per i prossimi mesi sono però relativamente meno ottimiste, sia per quanto riguarda l’andamento atteso delle principali variabili aziendali, sia soprattutto, circa le prospettive generali dell’economia italiana; sono invece stabili le previsioni sull’andamento dell’occupazione.
Le attese di produzione si attestano a 21 in termini di saldo (erano a 22 in settembre), quelle sugli ordini a 20 (da 22), quelle sulla liquidità a 2 (da 5); aumentano inoltre quanti scontano per i prossimi tr un aumento dei listini di vendita (da 17 a 19 il saldo) e calano fortemente le attese generali sulla situazione dell’economia italiana, con il saldo che si attesta a –2 (da 6), tornando negativo per la prima volta dallo scorso giugno.Si stabilizzano invece le aspettative sull’occupazione (per la prima volta queso mese destagionalizzate dall’ISAE), che in termini di saldo sono pari a quattro, come a settembre.
Previsioni Isae per l’economia italiana nel 2006 e 2007(pdf 310KB)