Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, che ha portato aziende e dipendenti a rivedere le modalità di lavoro, con lo smart working gli italiani hanno complessivamente risparmiato più di 100.000 euro e accumulato oltre 10.000 ore di tempo libero e non emesso in atmosfera oltre 60 tonnellate di CO2.
È quanto emerge dai dati calcolati da #ColleghiAmoilLavoro, la prima piattaforma in Italia che permette di quantificare gli effetti del lavoro a distanza. Creata da Jojob, il principale servizio in Italia che offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità, la piattaforma permette a tutti i lavoratori di certificare in modo semplice e veloce le giornate trascorse in smart working.
Grazie agli algoritmi e alla tecnologia proprietaria di Jojob, #ColleghiAmoilLavoro quantifica il risparmio di tempo legato al lavoro da remoto nonché quello economico e ambientale (in termini di CO2 non emessa) accumulato dai lavoratori che non devono spostarsi ogni giorno con automobile o mezzi pubblici.
“Con questo strumento vogliamo mostrare con dati concreti in che modo lo smart working può rappresentare una soluzione in termini ambientali ed economici, poiché non prevede spostamenti in auto o sui mezzi pubblici di alcun tipo”, spiega Gerard Albertengo, CEO di Jojob. “Inoltre, ha anche un valore aggiunto: il risparmio di tempo. I minuti, le ore che generalmente passiamo passiamo nel traffico diventano tempo prezioso per sé e per la propria famiglia. Abbiamo attivato la piattaforma non appena scattato il lockdown e in migliaia hanno aderito. Se consideriamo che in media un italiano su 4 trascorre circa un’ora e mezza al giorno per recarsi sul posto di lavoro e fare ritorno a casa, con lo smart working abbiamo calcolato che gli italiani hanno guadagnato complessivamente 3 anni e mezzo di ferie”.