Con oltre 600 partecipanti (300 dei quali esponenti del mondo della moda), 450 imprese rappresentate e 36 sponsor da 12 paesi, l’ottava edizione del Convegno Internazionale “IT4Fashion”, che ha avuto luogo a Firenze, ha confermato l’importanza della manifestazione nel calendario del settore.
“La principale indicazione emersa da questa edizione, spiega Rinaldo Rinaldi, docente di Operations Management alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze e organizzatore di IT4Fashion 2018, è la consapevolezza che la tecnologia non è più solo un supporto alla logistica ma è diventata pervasiva e trasversale: c’è un incremento esponenziale di soluzioni digitali di supporto a tutte le aree di business della filiera del fashion, dallo sviluppo del prodotto fino agli aspetti collegati al retail e all’ingaggio del cliente; rispetto ad altri settori, questo comparto ha una esigenza precisa: la massima riduzione possibile del time to market, ossia il passaggio dallo sviluppo del prodotto alla presentazione della collezione e per questo il digitale è una opportunità da cogliere senza esitazioni; il segmento della filiera sul quale l’innovazione tecnologica incide maggiormente è la produzione, che essendo sempre meno realizzata in house soffre di più, mentre le fasi estreme del processo (creazione e retail) dimostrano di essere più ricettive e avanzate”.
I lavori sono stati aperti da un key note speech di Ben Hanson, editor di WhichPLM, che ha spiegato come la trasformazione digitale sia il sintomo e non la causa del cambiamento in atto: “La tecnologia, ha affermato, è resa necessaria dall’evoluzione di tutte le fasi del processo: creazione e realizzazione del prodotto (tecnologie 3D), supply chain management (tracciabilità dei prodotti e interconnessione tra tutti gli attori) e soprattutto retail (con un rapporto totalmente rivoluzionato con il consumatore finale)”.
Nel corso delle due giornate di IT4Fashion sono stati passati in rassegna e approfonditi numerosi approcci alle tecnologie: dal T-Commerce (ovvero la possibilità di acquistare direttamente durante i programmi promozionali televisivi, con il QRCode) ai punti vendita interattivi (che offrono al cliente la possibilità di conoscere in digitale tutte le proposte di acquisto), dall’evoluzione a creatività ai cataloghi digitali e infine dalla possibilità di ideare e definire strategie e previsioni commerciali partendo da basi di dati e informazioni vaste e approfondite.
Ampio spazio è stato anche dato all’impatto dell’intelligenza artificiale sulle risorse umane. In un comparto caratterizzato dalla presenza di molte imprese a conduzione famigliare, occorre individuare una via italiana al 4.0, in grado di coniugare innovazione e tradizione: ripensare il funzionamento della filiera, iniziando dai segmenti dove la digitalizzazione è più facile, come la parte amministrativa e documentale. Si è comunque convenuto che il processo non deve essere visto come contrapposizione tra macchina e uomo ma che occorre fare in modo che la tecnologia metta le sue potenzialità a vantaggio dell’uomo, che ha invece intelligenza emozionale, creatività, sensibilità, intuito: il massimo valore si consegue quando c’è additività tra le due tipologie di intelligenza.
In occasione del Convegno, sono stati anche assegnati i Premi “IT4Fashion Innovation Award” a quattro start up, selezionate fra trenta qualificate candidature: DressYouCan (Sostenibilità), Zakeke (Virtual Prototyping), Tooso (Big Data & Customer Engagement), EvoPricing (Digital Supply Chain).
“Il successo di It4Fashion 2018, conclude Rinaldi, è da accreditare anche alla nuova organizzazione dei lavori, caratterizzata dalla formula delle Tavole Rotonde, che hanno consentito una comunicazione più agile e condivisa dei contenuti”.