Internazionalizzazione, PA e collaborazioni estere fra gli operatori, nel segno della sostenibilità. Nel 2024 saranno queste le nuove tendenze del noleggio operativo, la forma di accesso al credito alternativo a quello tradizionale delle banche o di altri intermediari, tramite cui si può disporre di un bene, un prodotto o un servizio, senza acquistarlo, ma pagando in cambio un abbonamento periodico. Il noleggio operativo, registrato a bilancio nei costi e non, come nel leasing finanziario tradizionale e in quello strumentale finanziario, quale debito e conto capitale, in Italia nel periodo gen.-mag. 2023 ha registrato oltre 500 milioni di fatturato di euro, l’aumento del comparto complessivo del leasing è stato pari al +12,2% e sono sempre di più le partnership tra operatori di differenti Paesi europei. È quanto evidenzia uno studio compilativo di Domorental, società milanese fintech attiva nel settore del noleggio operativo.
L’internazionalizzazione
Le imprese nazionali, in particolare le Pmi, che costituiscono l’ossatura produttiva del nostro Paese, hanno bisogno di affermarsi sui mercati internazionali e il noleggio operativo può essere uno strumento utile in questo senso. Per assecondare tale tendenza, sono sempre di più le iniziative congiunte fatte da player di noleggio operativo appartenenti a differenti Paesi dell’Europa. Nel periodo gen.-mag. 2023, il comparto europeo del leasing ha raggiunto l’importo di oltre 14,7 miliardi di dollari, in crescita del 12,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nel corso del 2022, sempre in Europa, il 27% degli asset resi disponibili tramite leasing riguardavano equipment. Le apparecchiature che generano energia rinnovabili hanno rappresentato una crescita sostanziale nel leasing dal 2021 al 2022 aumentando di oltre il 100% fino a raggiungere un valore di oltre 1 miliardi di euro (fonti: Leaseurope/Università di Colonia/Università di Maastricht). Secondo una ricerca della Commissione europea, il leasing è la seconda modalità preferita dopo le tradizionali credit line per quanto riguarda i finanziamenti a lungo termine per le Pmi. In particolare, l’industria manifatturiera italiana continua a guardare, oltre che sui mercati nazionali, a quelli esteri. Secondo Ucimu – Sistemi per produrre, le previsioni per il 2023 sono di crescita (+8,3) alla luce della trasformazione che coinvolge tutta l’economia nella direzione della sostenibilità in senso ampio (Esg) e dell’industria 4.0. Inoltre, se si aggiungono le evidenze della nuova “Nuova Sabatini” o Transizione 4.0, si può prospettare uno scenario ideale dell’utilizzo delle risorse attraverso il leasing fino al 70% dei fondi del Pnrr (fonte: Assilea).
La PA
Dalla contrazione degli adempimenti burocratici, al minor costo connesso al più breve periodo di esecuzione, dalla semplificazione della contabilità, allo snellimento della gestione dell’ente che evita di indebitarsi, sono diversi gli ambiti d’interesse che possono spingere la Pubblica Amministrazione a scegliere il noleggio operativo per disporre di un prodotto o un servizio senza indebitarsi. Le risorse complessive del Pnrr, pari a 194,4 miliardi dopo il via libera di Bruxelles alle proposte di modifica del Governo italiano arrivato a fine 2023, prevedono per sostenere l’economia, oltre gli incentivi alle imprese e i sostegni alle famiglie, appalti e commesse destinate alla PA. Delle risorse complessive messe a disposizione del Pnrr, il leasing potrebbe potenzialmente intermediare circa il 30% delle tipologie di sostegno (dati Assilea). Secondo la Cgia di Mestre il 2022 è stato l’anno record della spesa complessiva per il mantenimento della struttura statale, che ha raggiunto i 115,2 mld euro, un importo mai toccato prima e pari a più del doppio dei 41,1 mld che la PA ha speso l’anno precedente per gli investimenti in servizi, costruzioni, opere pubbliche e prodotti di proprietà intellettuale. Esiste tuttavia un ritardo da parte della PA nella fattispecie dovuto a diversi aspetti: dalla scarsa conoscenza del noleggio operativo alla complessità del Codice degli appalti, dalla mancata certificazione dei fornitori all’ imposizione dell’acquisto diretto. La giurisprudenza italiana ha ripetutamente sostenuto l’importanza del criterio di economicità cui deve riferirsi un ente pubblico e da più sentenze è stata ribadita l’ammissibilità del leasing pubblico come alternativa ad altre forme di finanziamento.
“Dal contesto internazionale – afferma Claudio Mombelli, ceo Domorental (nella foto) –, con le nostre Pmi che devono per necessità essere competitive sui mercati esteri, a quello nazionale, con la spesa fuori controllo, e nella cornice dei fondi del Pnrr e delle normative comunitarie e nazionali, l’internazionalizza e la PA, attraverso il modello della servitizzazione (il passaggio dall’acquisto di un bene/prodotto/servizio al suo noleggio), saranno nel 2024 le grandi tendenze del noleggio operativo nel nuovo anno, insieme alle partership approntate da operatori di differenti Paesi nel noleggio operativo. Quest’ultimo per giunta asseconda pienamente la logica della digitalizzazione e della sostenibilità, che sono gli obiettivi, con l’inclusività, di Next Generation Eu, il piano con cui l’Unione europea vuole diventare a zero emissioni entro il 2050. Le Pmi che vogliono essere presenti sui mercati oltrefrontiera e le aziende della PA con cui collaboriamo possono controllare e gestire da remoto l’utilizzo dei macchinari attraverso un sistema IoT di remote control e dotarsi di certificazione Carbon Cancelling, che rilasciamo, in concorso con Upgreene, congiuntamente al servizio di noleggio operativo e che rappresenta la compensazione di CO2 in un determinato periodo di tempo per tutta la filiera di un prodotto o di un intero processo produttivo, assecondando lo scope 3, la parte della Direttiva UE 95/2014, che prevede il monitoraggio dell’impronta carbonica associata a produzione esternalizzata e/o a contratto.”